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Notizie dal Comune

RESOCONTO LUNEDì 28 LUGLIO 2014
Comune Palazzo
19.12.2014 -

LAVORI NEL CENTRO STORICO

Il sindaco Luciano Bacchetta ha aperto la seduta informando il consiglio comunale che in mattinata era stata posata la prima pietra della nuova pavimentazione in via Marconi, nell’ambito dei lavori previsti dal Puc 2 che interesseranno anche piazza del Garigliano e via San Florido.  Il primo cittadino ha parlato di un intervento di riqualificazione molto significativo, che verrà concluso anche prima dei 18 mesi stabiliti dall’appalto e ha preannunciato che nei prossimi giorni partiranno anche i lavori di pavimentazione dell’ultimo tratto di corso Vittorio Emanuele, davanti a porta Santa Maria Maggiore. Bacchetta ha confermato che la Regione ha concesso un ulteriore finanziamento di 350 mila euro provenienti da interventi non attuati da parte di altri comuni nell’ambito del Puc 2, che serviranno alla sistemazione piazza Gabriotti e piazza del Marchese Paolo. “Possiamo ragionevolmente dire che a fine legislatura avremo risistemato tutte le aree principali del centro storico – ha osservato Bacchetta – un grande risultato di cui ringraziamo la Regione, senza la quale non avremmo avuto a disposizione le risorse per procedere, ma per il conseguimento del quale è giusto sottolineare anche i nostri meriti nell’aver portato avanti una progettazione adeguata a ottenere i finanziamenti disponibili”. Il sindaco ha informato il consiglio anche che è iniziato il trasferimento della biblioteca comunale nella nuova sede di Palazzo Vitelli a San Giacomo. “Si tratta di un fatto molto importante, con cui si avviano a coronamento i lavori di un cantiere ventennale sullo storico palazzo cittadino, che saranno inaugurati ufficialmente il prossimo 13 novembre”, ha detto Bacchetta, che ha parlato di “un progetto di grandissimo rilievo e all’avanguardia, che doterà la nostra nuova biblioteca di una strumentazione sofisticata”.

 

 

 


SITUAZIONE E45 ED E78

“Credo che a settembre noi dovremo avere la coerenza di dire come consiglio comunale che, per quanto il progetto di trasformazione della E45 in autostrada possa essere condivisibile, il pedaggio per i residenti non va bene”. Così il sindaco Luciano Bacchetta ha preannunciato l’esigenza di una riflessione dopo l’estate sul progetto relativo alla superstrada e alle decisioni sulla gestione dell’infrastruttura, intervenendo sulla dichiarazioni del capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini, che aveva chiesto conto delle recenti notizie di stampa sulla E45 “dalle quali si evince che il pedaggio è dato quasi per certo anche per gli umbri”. “A settembre speriamo che il sindaco e la giunta vogliano condividere ulteriori elementi con noi in merito a questo progetto”, aveva sollecitato l’esponente del Centrodestra. Il sindaco Bacchetta ha anche espresso l’esigenza di procedere a un ulteriore confronto sulla E78, alla luce delle recenti notizie di fonte regionale che hanno fissato l’inizio dei lavori nel tratto umbro per il 2016. “Al di là di qualunque previsione ottimistica – ha osservato il sindaco – dobbiamo sapere che il tracciato sarà molto diverso da quello ipotizzato anni fa, che tanta tensione aveva suscitato, perché l’itinerario prospettato dalla società privata che realizzerà i lavori, anche se ancora deve essere visto, sarà meno costoso e tale, dunque, da escludere soluzioni molto onerose come il tunnel nella zona di Cerbara”. “L’auspicio è che oggi, davanti a un tracciato diverso, valga per tutti i consigli comunali della vallata l’atteggiamento di responsabilità e disponibilità avuto da Città di Castello quando accettò un’ipotesi di tracciato pesante nell’interesse superiore della collettività del territorio”, ha sostenuto Bacchetta. L’intervento del sindaco ha fatto seguito a un’altra sollecitazione del capogruppo della Lega Nord Mancini, che aveva chiesto di convocare dopo l’estate la commissione Programmazione con il sopralluogo alla galleria della Guinza, come da disponibilità data dal presidente Luciano Tavernelli, ed espresso l’esigenza di tornare a confrontarsi sul progetto della E78.

 


MONITORAGGIO NUOVE RESIDENZE

“Concordo sul fatto che vada alzata la guardia per evitare situazioni pericolose come in altre città dell’Umbria e vada, dunque, fatto un monitoraggio attento sulle nuove residenze concesse nel nostro territorio insieme alle forze dell’ordine, che dobbiamo comunque ringraziare perché sono molto, molto attente ed efficienti”. E’ quanto ha affermato il sindaco Luciano Bacchetta in merito alle dichiarazioni del capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini, che aveva espresso preoccupazione per la presenza nel nostro territorio di personaggi dediti ad attività e traffici illeciti, citando il recente arresto di un cittadino partenopeo residente a San Giustino con un ingente quantitativo di cocaina. “Rivolgo l’invito a fare in modo che tutti nuovi residenti che provengono da territori caratterizzati da una consolidata attività di stampo mafioso vengano sottoposti alla dovuta attenzione da parte dell’autorità giudiziaria”, aveva detto Mancini.


ADOTTATA VARIANTE N.27

Il consiglio comunale ha adottato all’unanimità dei presenti la variante n. 27 alla parte operativa del P.R.G. nella zona industriale nord, tra viale Morandi e l’angolo di via Grandi, l’area originariamente destinata alla nuova sede della Polizia Stradale di Città di Castello. Con la variante viene ripristinata la previsione urbanistica iniziale del Prg, ricomprendendo il sito in questione nella più ampia classificazione di “Aree produttive da rinnovare", in conformità alla variante generale al Prg - Parte Strutturale adottata dal consiglio comunale il 19 dicembre 2013. L’atto va a disciplinare in maniera nuova dal punto di vista urbanistico l’area, già oggetto della variante n.23 alla parte operativa del PRG vigente, che ne aveva modificato la destinazione d'uso del fabbricato di tipologia industriale per la sua trasformazione a sede del nuovo distaccamento della Polizia Stradale di Città di Castello. La modifica consisteva nella trasformazione della zona da "D2 — Edilizia per la produzione con il modello della piccola impresa familiare”  - in zona "S _pu4 — Luoghi della Pubblica Amministrazione e della Pubblica Sicurezza”. La variante n.27 tiene conto di un cambiamento di destinazione mai avvenuto, delle note pervenute al Comune dal Ministero dell'Interno e dal Prefetto di Perugia, che ha deciso di mantenere la sede della Polizia Stradale nell’attuale ubicazione. Tali atti hanno, infatti, indotto la proprietà dell'immobile a chiedere il ripristino della precedente destinazione d’uso D2, al fine di disporne per gli usi precedentemente consentiti dal piano operativo originale. Il vice sindaco e assessore all’Urbanistica Michele Bettarelli ha ricordato come l’amministrazione avesse dato seguito con la precedente variante all’esigenza di salvaguardare il presidio locale della Polizia Stradale, quando sembrava che potesse venire meno, e ha rimarcato come l’atto segni un ritorno indietro dal punto di vista urbanistico, in presenza di situazioni sopravvenute che hanno garantito questo presidio e delle legittime istanze della proprietà. Il capogruppo del Polo Tifernate Cesare Sassolini ha sottolineato come la variante “vada nell’interesse collettivo e anche in direzione di quello del proprietario, che altrimenti avrebbe un danno”. “Si tratta di un episodio emblematico, perché potrebbe succedere che anche altri singoli cittadini abbiano situazioni simili – ha osservato Sassolini – per cui chiedo che ci sia lo stesso metro di valutazione nel trattare problematiche analoghe”. Il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini ha evidenziato come le tasse che i cittadini pagano non tornino in misura proporzionale per gli investimenti nel territorio, sottolineando che la Polstrada raccoglie attraverso sanzioni oltre un milione di euro, “risorse – ha osservato – che sarebbero state sufficienti a costruire la nuova sede, come pure i decenni di affitti pagati al privato dalla Prefettura”.


ADOTTATI ATTI PER NUOVO STABILIMENTO FAIST

Il consiglio comunale ha adottato con i 18 voti favorevoli della maggioranza di Centrosinistra (Pd, Psi, la Sinistra per Castello), di Fdu, Polo Tifernate e Lega Nord e l’astensione del Patto Civico per Città di Castello gli atti finalizzati al nuovo insediamento produttivo dell’azienda Faist nella frazione di Santa Lucia. Nel dettaglio, si tratta della variante n.8 alla parte strutturale del vigente Prg che prevede  la variazione di destinazione d'uso di una porzione di una macro area classificata prevalentemente come "Ambiti dei servizi a scala territoriale" ed in parte come "Ambiti dell'edilizia residenziale integrata", mentre il Piano Operativo la individua come "F2 — Aree per centri espositivi e fieristici, pubblici o privati”. L'area, di circa 16.000 metri quadrati, é ubicata a Santa Lucia ed é posta in continuità verso nord con una zona produttiva esistente, mentre a sud confina con una zona destinata a servizi privati (destinazione Spr3 — distributore di carburantl- del PRG - Parte Operativa vigente). La variante trasforma la destinazione d’uso dell’area stessa in "Ambiti a prevalente destinazione produttiva", come quella posta in adiacenza, tenendo conto che la parte strutturale del Prg adottato ha riclassificato l’area in "Città consolidata o in via di consolidamento — Tessuti prevalentemente per attività e servizi”. L’altro atto adottato dal Consiglio comunale è il piano attuativo di iniziativa privata in variante alla parte operativa del vigente Prg per la realizzazione di un nuovo edificio produttivo nella stessa area di Santa Lucia. L’intervento aggetto del piano attuativo riguarda la realizzazione di un nuovo fabbricato di tipo produttivo di forma quadrata posto parallelamente alla ex strada statale 3bis, tra l’esistente Cartotecnica e l’area del distributore di carburante, avente una superficie coperta di circa 3.500 metri quadrati e un’altezza di 10 metri lineari fuori terra. In adiacenza al suddetto fabbricato, sul lato opposto alla strada statale, verrà realizzato un edificio destinato ad ospitare gli uffici tecnici e amministrativi dell'azienda, costituito da un piano terra e da un piano primo per una superficie complessiva pari a circa 1.300 metri quadrati.

Dibattito. Il vice sindaco e assessore all’Urbanistica Michele Bettarelli ha chiarito che la variante complessivamente intesa sia stata recepita dall’amministrazione comunale in ragione dell’importante investimento che andrà a sostenere la Faist nel nostro territorio e di una destinazione d’uso per l’area considerata già prevista nella variante generale al Prg che diverrà operativa nei prossimi mesi. A questo proposito Bettarelli ha chiarito che l’iter amministrativo della variante generale al Prg approvata nello scorso dicembre, attualmente sottoposta alla procedura di valutazione ambientale strategica, stia procedendo spedito e registri molti consensi da parte delle istituzioni sovraordinate, anticipando che a settembre si aprirà in commissione Assetto del Territorio il confronto sulle 424 osservazioni pervenute al Comune. “La solerzia con cui abbiamo operato come amministrazione comunale e come uffici per venire incontro alle esigenze dell’azienda – ha spiegato Bettarelli – è legittimata proprio dalla identità tra la previsione urbanistica di questa variante e quanto stabilisce il nuovo Prg del Comune e dalla necessità, pertanto, di accelerare unicamente i tempi con l’obiettivo di garantire il buon esito dell’investimento”. “L’intervento permetterà di realizzare il primo e forse unico impianto in Italia che andrà a servire il mercato europeo per la stampa in acciaio di componenti specialistiche in alluminio – ha detto l’assessore – e di assumere 100 nuovi addetti nei prossimi tre anni”. “Si tratta di un’opportunità ghiotta dal punto di vista occupazionale in un momento di crisi come quello attuale, che potrebbe anche concretizzarsi prima del prossimo triennio se le condizioni produttive previste si determineranno secondo i programmi e che rappresenta una valorizzazione del nostro tessuto produttivo, che si arricchirebbe di un centro all’avanguardia”. Bettarelli ha sottolineato in questo contesto le promettenti ricadute sul territorio derivanti dalle collaborazioni, già prospettate, con i centri di formazione locali, in primis il Centro di Formazione Bufalini, ai quali sarà demandato il compito di plasmare le nuove professionalità occorrenti. Il capogruppo del Polo Tifernate Cesare Sassolini ha parlato di “una variante indubbiamente importante e necessaria se si vuol tentare di ridare impulso alla nostra economia”. “La possibilità di far investire nel nostro territorio un’azienda che ha offerto 100 posti di lavoro, soprattutto a maestranze locali, è una ghiottissima occasione che non si può far scappare”, ha osservato l’esponente della minoranza, che ha evidenziato come “per la prima volta l’amministrazione, con i suoi uffici tecnici, si sia attivata con tappe forzate per dare rapidamente la possibilità alla comunità di contare su un simile valore aggiunto”. “Dovremmo fare altrettanto anche per altre aziende che non offrono 100 posti di lavoro, ma vogliono investire, accelerando i tempi per non vanificare le possibilità di attivare nuove opportunità produttive e occupazionali”, ha puntualizzato Sassolini, che ha sollecitato anche a velocizzare i tempi di attuazione del nuovo Prg.  A manifestare piena soddisfazione per l’iter effettuato dall’amministrazione, che permetterà di cogliere l’opportunità occupazionale che si prospetta, è stato il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini, che ha ricordato, invece, alcuni insuccessi del passato. “Ci potrebbero essere opportunità importanti anche per le attività commerciali, oltre che per le attività produttive, visto che alcuni imprenditori hanno avanzato ipotesi di trasformare abitazioni abbandonate in uso commerciale”, ha puntualizzato l’esponente del Centrodestra, che ha ribadito la richiesta di una commissione ad hoc per effettuare una valutazione in merito. Il sindaco Luciano Bacchetta ha ringraziato i consiglieri comunali presenti per aver compreso l’importanza di portare a termine l’iter amministrativo avviato per consentire l’investimento della Faist, sottolineando come gli atti sottoposti ad adozione siano “il frutto di un lavoro molto importante di relazione con la multinazionale, il cui azionista di maggioranza è originario di Promano e ha voluto investire in maniera considerevole su Città di Castello”. “Quanto abbiamo ottenuto – ha osservato Bacchetta – è un grande spot per la nostra città e un segnale di grande fiducia che diamo al territorio”. Il primo cittadino ha confermato che verranno stipulate convenzioni con i centri formativi tifernati “per fare in modo che le assunzioni avvengano attingendo dai nostri giovani”. Bacchetta ha parlato di “un risultato di grandissimo rilievo per la città”, rimarcando che l’amministrazione comunale “è a disposizione quando ci sono prospettive di apertura di aziende nel territorio per fare il possibile per creare le condizioni favorevoli agli investimenti”. In questo contesto, il sindaco ha rivelato di aver proposto all’azienda di investire in un’area Pip del territorio comunale, che l’interlocutore però non ha giudicato interessante. Bacchetta ha indirizzato un elogio agli uffici tecnici guidati dall’ingegner Calderini “per il lavoro improbo fatto in un mese con passione e professionalità, che ci inorgoglisce perché il nostro personale rappresenta la città”. Il capogruppo del Patto Civico per Città di Castello Cristian Braganti ha dato atto che “di fronte a una prospettiva occupazionale di simile importanza  sia difficile porsi interrogativi anche dal punto di vista morale”, ma ha invitato a riflettere sul fatto di “andare a occupare altro suolo libero”. “Città di Castello ha già purtroppo tanti edifici industriali vuoti, un’area Pip mai decollata – ha sostenuto Braganti – quindi invito a proporre anche alla Regione di mettere a disposizione agevolazioni a chi voglia riqualificare gli edifici industriali già esistenti”. L’esponente della minoranza ha quindi invitato a lavorare nella commissione preposta per definire misure funzionali a garantire la riqualificazione dell’esistente. Il sindaco Bacchetta è intervenuto per puntualizzare che “la possibilità di riutilizzare i capannoni dismessi esiste, ma va gestita in maniera intelligente, altrimenti rischiamo di dare la possibilità di aprire decine di supermercati”. “Bisogna andarci cauti perché i contraccolpi potrebbero essere anche pesanti”, ha aggiunto il sindaco che ha espresso l’esigenza di dare priorità agli insediamenti produttivi, ferma restando la necessità di garantire a tutti le condizioni per investire. Il capogruppo de La Sinistra per Castello Alessandro Alunno ha evidenziato che “il recupero di alcune aree industriali esuli dalle potenzialità del Comune, anche perché tecnicamente l’acquisizione e la riqualificazione dell’esistente incide sui costi complessivi almeno per un 30 per cento, rispetto a costruire ex novo”.  “E’ difficile che i Comuni possano avere risorse per intervenire, per concedere incentivi e agevolazioni – ha osservato Alunno - ma le argomentazioni del consigliere Braganti sono condivisibili e sarebbe da verificare come poter intervenire”. Nell’esprimere soddisfazione per l’opportunità colta dall’amministrazione, il consigliere del Pd Riccardo Celestini ha sottolineato “l’importanza di assecondare gli investimenti in stabilimenti produttivi per non snaturare la filosofia economica della città”. “Il sacrificio dell’ulteriore consumo di territorio è ben ripagato dalle 100 assunzioni, che mi auguro possano essere tutte portate a termine”, ha aggiunto Celestini, che ha evidenziato “il disagio di vedere aziende vuote nella nostra zona industriale”. Il consigliere del Pd Luciano Domenichini ha sottolineato l’importanza di “dare risposte in un momento di crisi profonda come quello attuale”. Nel condividere le argomentazioni del consigliere Braganti, l’esponente della maggioranza ha ricordato che “all’interno del Prg uno dei punti principali sia rappresentato proprio dalla riqualificazione delle strutture delle aree industriali”. Domenichini ha evidenziato come “non si potesse certo costringere un’azienda che ha investito una cifra importante nel nostro comune, acquisendo 17 mila metri quadrati di terreno, ad andare nella nostra area industriale e rilevare dai due ai tre edifici, con una esposizione economica eccessiva”. “In vista della discussione delle osservazioni in commissione – ha concluso Domenichini - saremo molto attenti a recepire le indicazioni per il recupero della zona industriale”. Il capogruppo del Psi Marco Mearelli ha manifestato la soddisfazione per il lavoro dell’amministrazione che ha permesso di cogliere nei tempi ideali l’opportunità rappresentata dall’investimento della Faist, rimarcando l’interessante prospettiva che si apre anche per i centri formativi della città, in particolare per il Centro Bufalini. “Questi atti rispettano in pieno i criteri che ci eravamo dati per l’approvazione delle varianti, ovvero l’urgenza e la garanzie di nuove opportunità di lavoro”. L’esponente della maggioranza ha osservato che “il rammarico di non poter utilizzare i capannoni dismessi è di tutti”, ma ha ricordato che “gli stabilimenti della nostra zona industriale siano datati e difficilmente compatibili con le esigenze produttive attuali”. “Ritengo comunque opportuno trovare soluzioni per incentivare la riqualificazione dei capannoni esistenti”, ha concluso Mearelli. Il capogruppo di Fdu Luca Cuccaroni ha parlato di “un passo veramente importante per l’occupazione”, ribadendo come sia “fondamentale creare posti di lavoro anche per coloro che hanno qualifiche più elevate”. “La nostra disoccupazione è soprattutto di diplomati e laureati – ha puntualizzato Cuccaroni – per cui invito il sindaco a ricercare altri investitori che offrano opportunità lavorative tali da innalzare il livello qualitativo dei nostri insediamenti produttivi”. Cuccaroni ha condiviso l’esigenza di operare per privilegiare il recupero dell’esistente e verificare le possibilità anche di favorire l’insediamento di attività legate ai servizi, in particolare informatici. In sede di replica, l’assessore Bettarelli ha ribadito che la variante urbanistica portata in adozione sia “anticipatoria di un intervento che sarebbe stato possibile comunque con la piena operatività della variante generale al Prg”. “E’ questo l’elemento chiave che ci ha spinto ad attivare l’intero percorso – ha precisato Bettarelli – il fatto cioè che si costruisca non dove si vuole, ma dove il Prg prevede una destinazione compatibile”. “E’ quindi l’amministrazione che tiene il pallino in mano sullo sviluppo urbanistico”, ha chiarito Bettarelli, che ha condiviso la proposta di confrontarsi con la Regione per valutare la percorribilità di incentivi al recupero degli stabilimenti dismessi. “Dalla ricognizione compiuta nell’ambito della redazione della variante generale al Prg – ha evidenziato l’assessore – risulta che abbiamo il 20 per cento di aree industriali dismesse nel nostro territorio e va quindi aperta una partita importante per la loro riqualificazione”. Bettarelli ha comunque chiarito che l’area Pip a Coldipozzo abbia 29 lotti su 30 occupati e che l’ area Pip a Cerbara sia occupata interamente ad eccezione di un appezzamento di 6 ettari per il quale c’erano state 15 richieste, che per effetto della crisi sono progressivamente venute meno.


APPROVATE LE PROPOSTE DI PIANO INDUSTRIALE DI SOGEPU E CVP

Con 15 voti favorevoli della maggioranza di Centrosinistra (Pd, Psi) e Fdu e le astensioni di Lega Nord, Polo Tifernate e Patto Civico per Città di Castello (La Sinistra per Castello non ha partecipato al voto), il consiglio comunale ha espresso la condivisione della proposta di aggiornamento del Piano di Industriale presentata da Sogepu e della proposta di Piano Industriale presentata dal Consorzio Valtiberina Produce, che hanno per oggetto principale l’alienazione parziale del Centro Servizi di Cerbara. Con l’atto il consiglio comunale ha aderito alla ridefinizione dell'assetto patrimoniale da ciò derivante in capo a ciascuna delle società, a seguito della cessione parziale dell’immobile sito a Cerbara, attualmente dl proprietà del Centro Valtiberina Produce a favore di Sogepu. E’ stato così recepito l’aggiornamento del Piano Industriale 2014/2030 di Sogepu, presentato alla luce delle modifiche intervenute nel corso del 2013 e nei primi mesi del 2014 rispetto ad alcune specificità rilevate nel Piano Industriale precedente, approvato con dal consiglio comunale il 12 aprile 2013, in occasione dell’aumento di capitale della società. Elemento saliente dell’aggiornamento del piano industriale è la riorganizzazione complessiva delle sedi aziendali, “al fine di risolvere il problema della inadeguatezza dell’attuale sede dl Villa Montesca, sia per l’esiguità degli spazi che per la logistica”. A questo scopo il Piano prevede l’acquisizione parziale dell’immobile dl proprietà del Consorzio Valtiberina Produce sito a Cerbara, il Centro Servizi, per una superficie pari a circa 2.500 metri quadrati, ad un costo stimato di 500.000 euro, a cui va aggiunto il costo della ristrutturazione stimato in 680.000 euro. L’investimento permetterà di concentrare in un'unica sede tutti i servizi amministrativi, direzionali e di riscossione tributi, oltre che il magazzino. Il consiglio comunale ha valutato che l’intervento programmato risulti rispondente alla logica ed all’interesse del Consorzio Valtiberina Produce, che ha manifestato la volontà di “modificare l’assetto fondamentale delle proprie attività, in relazione all’andamento economico-finanziario degli ultimi anni, attribuendo un ruolo centrale, anziché all’attività di locazione della propria struttura, scarsamente redditizia, allo svolgimento di una serie di servizi a favore delle imprese che valorizzino e implementino le proprie dotazioni patrimoniali”. Il piano del Centro Valtiberina Produce prevede la ristrutturazione degli spazi adibiti ad uffici, con cessione dl parte dell’immobile attualmente di proprietà e conseguente riduzione delle superfici disponibili da gestire, e l’implementazione di servizi telematici. Il consiglio comunale ha preso atto che l’operazione immobiliare non comporta oneri a carico del Comune di Città dl Castello e darebbe luogo a una ridefinizione degli assetti patrimoniali delle due società che andrebbe ad incidere in ultima analisi sul patrimonio del Comune, sia pure mediatamente, per il tramite di organismi partecipati, con valorizzazione del capitale dell’una rispetto all’altra, in linea con le scelte strategiche effettuate da entrambe nei rispettivi Piani Industriali.

Dibattito. L’assessore al Bilancio Mauro Alcherigi ha illustrato l’atto, rimarcando la rilevanza del Piano Industriale di Sogepu, che alla luce dell’aggiornamento proposto, prevede 18 milioni di investimenti tra l’acquisizione della sede, le ristrutturazioni e i nuovi investimenti impiantistici a Belladanza, la diminuzione dei costi di gestione, ricavi maggiori dalla raccolta differenziata e l’ulteriore estensione del servizio. Alcherigi ha rimarcato l’intersecazione degli interessi delle due società partecipate che trarranno dall’operazione di alienazione di parte del Centro Servizi reciproche opportunità di sviluppo dei propri programmi operativi. “Sogepu ci ha presentato un  Piano che descrive un’azienda in salute e ambiziosa, che esprime la volontà del consiglio di amministrazione di essere protagonista nel territorio, come dimostra l’entità degli investimenti che in parte potranno essere ad appannaggio di aziende locali, andando a incentivare un altro pezzo di economia locale”, ha sottolineato Alcherigi, che ha evidenziato come Sogepu dismetterà altre sedi in affitto, accogliendo anche il suggerimento di capitalizzare al massimo venuto dai consiglieri comunali. Il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini ha espresso “sconcerto per il fatto che Sogepu abbia pagato per decenni affitti a Regione e Comune” e manifestato, quindi, il proprio plauso per l’iniziativa intrapresa dai vertici dell’azienda di acquisire una sede per concentrare le proprie attività. “L’auspicio è che ci sia una razionalizzazione che permetta di alleggerire il peso dei costi di gestione dei servizi che ricade sui cittadini”, ha detto Mancini, che ha chiesto di verificare periodicamente lo stato di avanzamento del piano industriale. “E’ positivo capitalizzare Sogepu, annullare i costi degli affitti e trasformare il Centro Servizi in un’operazione di recupero immobiliare importante”, ha rimarcato Mancini, che ha preannunciato la propria astensione per motivi di opportunità politica. “Le nostre preoccupazioni risiedono al di là degli aspetti economici che hanno come assioma il fatto che Sogepu gestirà il ciclo dei rifiuti in Alta Umbria”, ha affermato il capogruppo di Fdu Luca Cuccaroni, che ha auspicato un’attenzione adeguata agli aspetti di protezione dell’ambiente, con particolare riferimento alla situazione della discarica e dei residenti nelle vicinanze del sito. “Dobbiamo cercare di limitare i costi per la collettività – ha affermato Cuccaroni – la ristrutturazione e l’acquisto devono avvenire con la massima attenzione alle spese che si andranno ad effettuare”. “Sogepu dovrebbe avere un risparmio del 10 per cento dei costi se tutto va come previsto dal Piano Industriale, quindi la speranza è che venga indirizzato alla diminuzione delle tariffe”, ha concluso Cuccaroni, che ha espresso soddisfazione anche per il rilancio dell’attività del Centro Valtiberina Produce che deriverà dall’operazione immobiliare. Il capogruppo del Patto Civico per Città di Castello Cristian Braganti ha richiamato l’attenzione sulle cifre “esorbitanti” dell’operazione che interessa il Centro Servizi, i 500 mila euro per l’acquisto e i 680 mila euro per la ristrutturazione, “con cui si potrebbe tirare su qualcosa di nuovo, anziché riqualificare una struttura già esistente e relativamente nuova”. L’esponente della minoranza ha evidenziato come l’operazione e le indicazioni di rilancio del Centro Valtiberina Produce “testimonino che la scelta fatta a suo tempo con l’investimento sulla struttura non abbia portato i risultati attesi”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha evidenziato come l’operazione sia coerente con l’impostazione di utilizzare sempre meno strutture che non siano comunali e valorizzare il patrimonio esistente e sia la prima azione del percorso di progressiva razionalizzazione delle società partecipate dal Comune. “Sogepu pagava una cifra considerevole per gli affitti, in particolare alla Regione per la sede della Montesca, ed era un aspetto stridente con la crescita dell’azienda il fatto di non disporre di un patrimonio immobiliare adeguato”, ha affermato il sindaco, che ha osservato come  “disponendo di un immobile di valore e consistente come il Centro Servizi, creare nuova struttura sarebbe stato non utile, anche perché è vero che anche per motivi legati soprattutto alla crisi è venuto un po’ meno il progetto iniziale che riguardava il complesso di Cerbara”. “Quella che viene prospettata – ha aggiunto Bacchetta – è un’operazione giusta  e molto trasparente, che valorizza un capitale sociale di Sogepu che è di proprietà del consiglio comunale, dei cittadini”. Il primo cittadino si è soffermato anche sul Piano Industriale di Sogepu, esprimendo l’auspicio che la gara di appalto che si prospetta, alla quale l’azienda parteciperà come azionista di maggioranza di un’associazione temporanea con altre imprese del settore locali, possa essere vinta e consenta di dare impulso al Piano Industriale prospettato dalla società. “A settembre l’Ati 1 dovrà deliberare sulla gara e dobbiamo arrivare a quel momento preparati”, ha chiarito Bacchetta. Il sindaco ha poi espresso la propria comprensione per le preoccupazioni del consigliere Cuccaroni relative a Belladanza, chiarendo che il Piano Industriale di Sogepu “non prevede l’ampliamento della discarica, ma la sostanziale restituzione del sito alle sue potenzialità prima degli accordi del 2005 sulla rimodulazione del ciclo dei rifiuti”. Il consigliere del Pd Luciano Tavernelli ha osservato che “raramente capita di visionare progetti come questo che si toccano con mano,  senza impegni eccessivamente onerosi, che possono essere realizzati in tempi brevi”. Il consigliere ha dato atto del recepimento della sollecitazione avanzata da alcuni consiglieri di procedere all’acquisto dell’area del Centro Servizi necessaria a Sogepu, anziché andare ad affittarla come inizialmente prospettato, e ha espresso l’apprezzamento per i Piani Industriali di Sogepu e del Consorzio Valtiberina Produce, che va a rendere il Centro Servizi effettivamente di supporto alle attività della città. Per quanto riguarda Sogepu, Tavernelli ha condiviso con il consiglio comunale dei “sogni”, come “vedere una raccolta differenziata finalmente in linea con gli obiettivi delle Regione e i comuni ricicloni, che hanno risultati oltre l’80 per cento; l’applicazione della mozione rifiuti zero in coerenza con la visita a Capannori nel 2012, piuttosto che l’aumento della discarica; un’organizzazione aziendale che preveda l’esclusività del lavoro dei dipendenti  amministrativi, senza sovrapposizioni; una spending review vera, dove le consulenze, se necessarie, vengano affidate all’interno nostra comunità;  la collaborazione con Gesenu, ma anche con aziende ecologicamente più compatibili; impianti che non siano standard, ma realizzati ad hoc”. Il capogruppo del Polo Tifernate Cesare Sassolini ha preso atto del “riconoscimento di errori fatti in passato su Sogepu, quando la politica era più opprimente e ha fatto tanti danni”. “Qualcosa oggi è cambiato, grazie all’entusiasmo con cui lavora il presidente Goracci, che avevamo avversato per la sua connotazione politica, e all’esperienza dell’ingegner Spazzoli – ha osservato il rappresentante del Centrodestra – il fatto che finalmente si esca dalle logiche degli affitti per occupare il Centro Servizi, che è luogo più idoneo della Montesca e che io stesso avevo proposto, non mi può che vedere soddisfatto”. Sassolini ha manifestato analoga soddisfazione anche per il riconoscimento nei fatti che il Consorzio Valtiberina Produce “non ha mai prodotto niente e che bisogna dire basta a un Centro Servizi che finora è vissuto solamente di affitti”. “Ci aspettiamo un futuro roseo per una delle poche aziende di servizi non in sofferenza come Sogepu, che oggi si gioca una importante partita per il futuro – ha concluso Sassolini – per cui non mi sento di votare contro e mi asterrò in nome delle battaglie del passato”. “Avrete il nostro appoggio quando verranno ridotti i costi dei servizi”, ha detto il consigliere. Il consigliere del Pd Mauro Severini ha condiviso la soddisfazione per l’acquisto dell’ala del Centro Servizi, anziché per l’affitto, e per una capitalizzazione di Sogepu che va in direzione di un rafforzamento doveroso di fronte alle sfide che l’attendono”. “L’auspicio è che la possibilità che verrà data alle aziende del territorio di contribuire all’attuazione del Piano Industriale vada di pari passo con l’utilizzo delle professionalità disponibili nel territorio, cosa che mi risulta non sia avvenuta per il progetto di ristrutturazione dell’ala acquisita al Centro Servizi”, ha concluso Severini.  Il consigliere del Psi Luigi Bartolini ha rimarcato che “l’operazione di acquisto da parte Sogepu di parte del Centro Servizi andava addirittura fatta prima, perché va a vantaggio anche della struttura del Consorzio Valtiberian Produce”. “Sogepu ha un bilancio in salute, vanta numeri importanti sulla raccolta dei rifiuti, gestisce in modo ottimale la discarica  e ha prospettato un significativo Piano Industriale, tutti aspetti che avranno ricadute positive per i cittadini”, ha concluso Bartolini. In sede di replica, l’assessore Alcherigi si è detto “soddisfatto che il consiglio abbia compreso appieno importanza dell’atto posto in votazione”. L’assessore ha spiegato che c’era la necessità di mettere d’accordo tutti i soggetti presenti nel Centro Servizi prima di procedere con l’operazione, che va nella direzione del rilancio dell’attività di entrambe le partecipate. Alcherigi si è quindi soffermato sull’istanza di spingere sulla spending review in Sogepu, chiarendo che “questo processo è già ampiamente in atto, se per il terzo anno i costi industriali applicati ai cittadini sono gli stessi”. “Si tratta di un tipo di azione che abbiamo preteso da Sogepu – ha spiegato Alcherigi – che ha saputo garantire questi obiettivi con i ricavi, una gestione adeguata e la propria riorganizzazione”. “La strada intrapresa è positiva – ha concluso - dobbiamo fare tutti la nostra parte e far sì che i costi siano sempre minori”.

Il sindaco Luciano Bacchetta ha aperto la seduta informando il consiglio comunale che in mattinata era stata posata la prima pietra della nuova pavimentazione in via Marconi, nell’ambito dei lavori previsti dal Puc 2 che interesseranno anche piazza del Garigliano e via San Florido.  Il primo cittadino ha parlato di un intervento di riqualificazione molto significativo, che verrà concluso anche prima dei 18 mesi stabiliti dall’appalto e ha preannunciato che nei prossimi giorni partiranno anche i lavori di pavimentazione dell’ultimo tratto di corso Vittorio Emanuele, davanti a porta Santa Maria Maggiore. Bacchetta ha confermato che la Regione ha concesso un ulteriore finanziamento di 350 mila euro provenienti da interventi non attuati da parte di altri comuni nell’ambito del Puc 2, che serviranno alla sistemazione piazza Gabriotti e piazza del Marchese Paolo. “Possiamo ragionevolmente dire che a fine legislatura avremo risistemato tutte le aree principali del centro storico – ha osservato Bacchetta – un grande risultato di cui ringraziamo la Regione, senza la quale non avremmo avuto a disposizione le risorse per procedere, ma per il conseguimento del quale è giusto sottolineare anche i nostri meriti nell’aver portato avanti una progettazione adeguata a ottenere i finanziamenti disponibili”. Il sindaco ha informato il consiglio anche che è iniziato il trasferimento della biblioteca comunale nella nuova sede di Palazzo Vitelli a San Giacomo. “Si tratta di un fatto molto importante, con cui si avviano a coronamento i lavori di un cantiere ventennale sullo storico palazzo cittadino, che saranno inaugurati ufficialmente il prossimo 13 novembre”, ha detto Bacchetta, che ha parlato di “un progetto di grandissimo rilievo e all’avanguardia, che doterà la nostra nuova biblioteca di una strumentazione sofisticata”.


SITUAZIONE E45

“Credo che a settembre noi dovremo avere la coerenza di dire come consiglio comunale che, per quanto il progetto di trasformazione della E45 in autostrada possa essere condivisibile, il pedaggio per i residenti non va bene”. Così il sindaco Luciano Bacchetta ha preannunciato l’esigenza di una riflessione dopo l’estate sul progetto relativo alla superstrada e alle decisioni sulla gestione dell’infrastruttura, intervenendo sulla dichiarazioni del capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini, che aveva chiesto conto delle recenti notizie di stampa sulla E45 “dalle quali si evince che il pedaggio è dato quasi per certo anche per gli umbri”. “A settembre speriamo che il sindaco e la giunta vogliano condividere ulteriori elementi con noi in merito a questo progetto”, aveva sollecitato l’esponente del Centrodestra. Il sindaco Bacchetta ha anche espresso l’esigenza di procedere a un ulteriore confronto sulla E78, alla luce delle recenti notizie di fonte regionale che hanno fissato l’inizio dei lavori nel tratto umbro per il 2016. “Al di là di qualunque previsione ottimistica – ha osservato il sindaco – dobbiamo sapere che il tracciato sarà molto diverso da quello ipotizzato anni fa, che tanta tensione aveva suscitato, perché l’itinerario prospettato dalla società privata che realizzerà i lavori, anche se ancora deve essere visto, sarà meno costoso e tale, dunque, da escludere soluzioni molto onerose come il tunnel nella zona di Cerbara”. “L’auspicio è che oggi, davanti a un tracciato diverso, valga per tutti i consigli comunali della vallata l’atteggiamento di responsabilità e disponibilità avuto da Città di Castello quando accettò un’ipotesi di tracciato pesante nell’interesse superiore della collettività del territorio”, ha sostenuto Bacchetta. L’intervento del sindaco ha fatto seguito a un’altra sollecitazione del capogruppo della Lega Nord Mancini, che aveva chiesto di convocare dopo l’estate la commissione Programmazione con il sopralluogo alla galleria della Guinza, come da disponibilità data dal presidente Luciano Tavernelli, ed espresso l’esigenza di tornare a confrontarsi sul progetto della E78.


MONITORAGGIO NUOVE RESIDENZE

“Concordo sul fatto che vada alzata la guardia per evitare situazioni pericolose come in altre città dell’Umbria e vada, dunque, fatto un monitoraggio attento sulle nuove residenze concesse nel nostro territorio insieme alle forze dell’ordine, che dobbiamo comunque ringraziare perché sono molto, molto attente ed efficienti”. E’ quanto ha affermato il sindaco Luciano Bacchetta in merito alle dichiarazioni del capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini, che aveva espresso preoccupazione per la presenza nel nostro territorio di personaggi dediti ad attività e traffici illeciti, citando il recente arresto di un cittadino partenopeo residente a San Giustino con un ingente quantitativo di cocaina. “Rivolgo l’invito a fare in modo che tutti nuovi residenti che provengono da territori caratterizzati da una consolidata attività di stampo mafioso vengano sottoposti alla dovuta attenzione da parte dell’autorità giudiziaria”, aveva detto Mancini.


ADOTTATA VARIANTE N.27

Il consiglio comunale ha adottato all’unanimità dei presenti la variante n. 27 alla parte operativa del P.R.G. nella zona industriale nord, tra viale Morandi e l’angolo di via Grandi, l’area originariamente destinata alla nuova sede della Polizia Stradale di Città di Castello. Con la variante viene ripristinata la previsione urbanistica iniziale del Prg, ricomprendendo il sito in questione nella più ampia classificazione di “Aree produttive da rinnovare", in conformità alla variante generale al Prg - Parte Strutturale adottata dal consiglio comunale il 19 dicembre 2013. L’atto va a disciplinare in maniera nuova dal punto di vista urbanistico l’area, già oggetto della variante n.23 alla parte operativa del PRG vigente, che ne aveva modificato la destinazione d'uso del fabbricato di tipologia industriale per la sua trasformazione a sede del nuovo distaccamento della Polizia Stradale di Città di Castello. La modifica consisteva nella trasformazione della zona da "D2 — Edilizia per la produzione con il modello della piccola impresa familiare”  - in zona "S _pu4 — Luoghi della Pubblica Amministrazione e della Pubblica Sicurezza”. La variante n.27 tiene conto di un cambiamento di destinazione mai avvenuto, delle note pervenute al Comune dal Ministero dell'Interno e dal Prefetto di Perugia, che ha deciso di mantenere la sede della Polizia Stradale nell’attuale ubicazione. Tali atti hanno, infatti, indotto la proprietà dell'immobile a chiedere il ripristino della precedente destinazione d’uso D2, al fine di disporne per gli usi precedentemente consentiti dal piano operativo originale. Il vice sindaco e assessore all’Urbanistica Michele Bettarelli ha ricordato come l’amministrazione avesse dato seguito con la precedente variante all’esigenza di salvaguardare il presidio locale della Polizia Stradale, quando sembrava che potesse venire meno, e ha rimarcato come l’atto segni un ritorno indietro dal punto di vista urbanistico, in presenza di situazioni sopravvenute che hanno garantito questo presidio e delle legittime istanze della proprietà. Il capogruppo del Polo Tifernate Cesare Sassolini ha sottolineato come la variante “vada nell’interesse collettivo e anche in direzione di quello del proprietario, che altrimenti avrebbe un danno”. “Si tratta di un episodio emblematico, perché potrebbe succedere che anche altri singoli cittadini abbiano situazioni simili – ha osservato Sassolini – per cui chiedo che ci sia lo stesso metro di valutazione nel trattare problematiche analoghe”. Il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini ha evidenziato come le tasse che i cittadini pagano non tornino in misura proporzionale per gli investimenti nel territorio, sottolineando che la Polstrada raccoglie attraverso sanzioni oltre un milione di euro, “risorse – ha osservato – che sarebbero state sufficienti a costruire la nuova sede, come pure i decenni di affitti pagati al privato dalla Prefettura”.


ADOTTATI ATTI PER NUOVO STABILIMENTO FAIST

Il consiglio comunale ha adottato con i 18 voti favorevoli della maggioranza di Centrosinistra (Pd, Psi, la Sinistra per Castello), di Fdu, Polo Tifernate e Lega Nord e l’astensione del Patto Civico per Città di Castello gli atti finalizzati al nuovo insediamento produttivo dell’azienda Faist nella frazione di Santa Lucia. Nel dettaglio, si tratta della variante n.8 alla parte strutturale del vigente Prg che prevede  la variazione di destinazione d'uso di una porzione di una macro area classificata prevalentemente come "Ambiti dei servizi a scala territoriale" ed in parte come "Ambiti dell'edilizia residenziale integrata", mentre il Piano Operativo la individua come "F2 — Aree per centri espositivi e fieristici, pubblici o privati”. L'area, di circa 16.000 metri quadrati, é ubicata a Santa Lucia ed é posta in continuità verso nord con una zona produttiva esistente, mentre a sud confina con una zona destinata a servizi privati (destinazione Spr3 — distributore di carburantl- del PRG - Parte Operativa vigente). La variante trasforma la destinazione d’uso dell’area stessa in "Ambiti a prevalente destinazione produttiva", come quella posta in adiacenza, tenendo conto che la parte strutturale del Prg adottato ha riclassificato l’area in "Città consolidata o in via di consolidamento — Tessuti prevalentemente per attività e servizi”. L’altro atto adottato dal Consiglio comunale è il piano attuativo di iniziativa privata in variante alla parte operativa del vigente Prg per la realizzazione di un nuovo edificio produttivo nella stessa area di Santa Lucia. L’intervento aggetto del piano attuativo riguarda la realizzazione di un nuovo fabbricato di tipo produttivo di forma quadrata posto parallelamente alla ex strada statale 3bis, tra l’esistente Cartotecnica e l’area del distributore di carburante, avente una superficie coperta di circa 3.500 metri quadrati e un’altezza di 10 metri lineari fuori terra. In adiacenza al suddetto fabbricato, sul lato opposto alla strada statale, verrà realizzato un edificio destinato ad ospitare gli uffici tecnici e amministrativi dell'azienda, costituito da un piano terra e da un piano primo per una superficie complessiva pari a circa 1.300 metri quadrati.

Dibattito. Il vice sindaco e assessore all’Urbanistica Michele Bettarelli ha chiarito che la variante complessivamente intesa sia stata recepita dall’amministrazione comunale in ragione dell’importante investimento che andrà a sostenere la Faist nel nostro territorio e di una destinazione d’uso per l’area considerata già prevista nella variante generale al Prg che diverrà operativa nei prossimi mesi. A questo proposito Bettarelli ha chiarito che l’iter amministrativo della variante generale al Prg approvata nello scorso dicembre, attualmente sottoposta alla procedura di valutazione ambientale strategica, stia procedendo spedito e registri molti consensi da parte delle istituzioni sovraordinate, anticipando che a settembre si aprirà in commissione Assetto del Territorio il confronto sulle 424 osservazioni pervenute al Comune. “La solerzia con cui abbiamo operato come amministrazione comunale e come uffici per venire incontro alle esigenze dell’azienda – ha spiegato Bettarelli – è legittimata proprio dalla identità tra la previsione urbanistica di questa variante e quanto stabilisce il nuovo Prg del Comune e dalla necessità, pertanto, di accelerare unicamente i tempi con l’obiettivo di garantire il buon esito dell’investimento”. “L’intervento permetterà di realizzare il primo e forse unico impianto in Italia che andrà a servire il mercato europeo per la stampa in acciaio di componenti specialistiche in alluminio – ha detto l’assessore – e di assumere 100 nuovi addetti nei prossimi tre anni”. “Si tratta di un’opportunità ghiotta dal punto di vista occupazionale in un momento di crisi come quello attuale, che potrebbe anche concretizzarsi prima del prossimo triennio se le condizioni produttive previste si determineranno secondo i programmi e che rappresenta una valorizzazione del nostro tessuto produttivo, che si arricchirebbe di un centro all’avanguardia”. Bettarelli ha sottolineato in questo contesto le promettenti ricadute sul territorio derivanti dalle collaborazioni, già prospettate, con i centri di formazione locali, in primis il Centro di Formazione Bufalini, ai quali sarà demandato il compito di plasmare le nuove professionalità occorrenti. Il capogruppo del Polo Tifernate Cesare Sassolini ha parlato di “una variante indubbiamente importante e necessaria se si vuol tentare di ridare impulso alla nostra economia”. “La possibilità di far investire nel nostro territorio un’azienda che ha offerto 100 posti di lavoro, soprattutto a maestranze locali, è una ghiottissima occasione che non si può far scappare”, ha osservato l’esponente della minoranza, che ha evidenziato come “per la prima volta l’amministrazione, con i suoi uffici tecnici, si sia attivata con tappe forzate per dare rapidamente la possibilità alla comunità di contare su un simile valore aggiunto”. “Dovremmo fare altrettanto anche per altre aziende che non offrono 100 posti di lavoro, ma vogliono investire, accelerando i tempi per non vanificare le possibilità di attivare nuove opportunità produttive e occupazionali”, ha puntualizzato Sassolini, che ha sollecitato anche a velocizzare i tempi di attuazione del nuovo Prg.  A manifestare piena soddisfazione per l’iter effettuato dall’amministrazione, che permetterà di cogliere l’opportunità occupazionale che si prospetta, è stato il capogruppo della Lega Nord Valerio Mancini, che ha ricordato, invece, alcuni insuccessi del passato. “Ci potrebbero essere opportunità importanti anche per le attività commerciali, oltre che per le attività produttive, visto che alcuni imprenditori hanno avanzato ipotesi di trasformare abitazioni abbandonate in uso commerciale”, ha puntualizzato l’esponente del Centrodestra, che ha ribadito la richiesta di una commissione ad hoc per effettuare una valutazione in merito. Il sindaco Luciano Bacchetta ha ringraziato i consiglieri comunali presenti per aver compreso l’importanza di portare a termine l’iter amministrativo avviato per consentire l’investimento della Faist, sottolineando come gli atti sottoposti ad adozione siano “il frutto di un lavoro molto importante di relazione con la multinazionale, il cui azionista di maggioranza è originario di Promano e ha voluto investire in maniera considerevole su Città di Castello”. “Quanto abbiamo ottenuto – ha osservato Bacchetta – è un grande spot per la nostra città e un segnale di grande fiducia che diamo al territorio”. Il primo cittadino ha confermato che verranno stipulate convenzioni con i centri formativi tifernati “per fare in modo che le assunzioni avvengano attingendo dai nostri giovani”. Bacchetta ha parlato di “un risultato di grandissimo rilievo per la città”, rimarcando che l’amministrazione comunale “è a disposizione quando ci sono prospettive di apertura di aziende nel territorio per fare il possibile per creare le condizioni favorevoli agli investimenti”. In questo contesto, il sindaco ha rivelato di aver proposto all’azienda di investire in un’area Pip del territorio comunale, che l’interlocutore però non ha giudicato interessante. Bacchetta ha indirizzato un elogio agli uffici tecnici guidati dall’ingegner Calderini “per il lavoro improbo fatto in un mese con passione e professionalità, che ci inorgoglisce perché il nostro personale rappresenta la città”. Il capogruppo del Patto Civico per Città di Castello Cristian Braganti ha dato atto che “di fronte a una prospettiva occupazionale di simile importanza  sia difficile porsi interrogativi anche dal punto di vista morale”, ma ha invitato a riflettere sul fatto di “andare a occupare altro suolo libero”. “Città di Castello ha già purtroppo tanti edifici industriali vuoti, un’area Pip mai decollata – ha sostenuto Braganti – quindi invito a proporre anche alla Regione di mettere a disposizione agevolazioni a chi voglia riqualificare gli edifici industriali già esistenti”. L’esponente della minoranza ha quindi invitato a lavorare nella commissione preposta per definire misure funzionali a garantire la riqualificazione dell’esistente. Il sindaco Bacchetta è intervenuto per puntualizzare che “la possibilità di riutilizzare i capannoni dismessi esiste, ma va gestita in maniera intelligente, altrimenti rischiamo di dare la possibilità di aprire decine di supermercati”. “Bisogna andarci cauti perché i contraccolpi potrebbero essere anche pesanti”, ha aggiunto il sindaco che ha espresso l’esigenza di dare priorità agli insediamenti produttivi, ferma restando la necessità di garantire a tutti le condizioni per investire. Il capogruppo de La Sinistra per Castello Alessandro Alunno ha evidenziato che “il recupero di alcune aree industriali esuli dalle potenzialità del Comune, anche perché tecnicamente l’acquisizione e la riqualificazione dell’esistente incide sui costi complessivi almeno per un 30 per cento, rispetto a costruire ex novo”.  “E’ difficile che i Comuni possano avere risorse per intervenire, per concedere incentivi e agevolazioni – ha osservato Alunno - ma le argomentazioni del consigliere Braganti sono condivisibili e sarebbe da verificare come poter intervenire”. Nell’esprimere soddisfazione per l’opportunità colta dall’amministrazione, il consigliere del Pd Riccardo Celestini ha sottolineato “l’importanza di assecondare gli investimenti in stabilimenti produttivi per non snaturare la filosofia economica della città”. “Il sacrificio dell’ulteriore consumo di territorio è ben ripagato dalle 100 assunzioni, che mi auguro possano essere tutte portate a termine”, ha aggiunto Celestini, che ha evidenziato “il disagio di vedere aziende vuote nella nostra zona industriale”. Il consigliere del Pd Luciano Domenichini ha sottolineato l’importanza di “dare risposte in un momento di crisi profonda come quello attuale”. Nel condividere le argomentazioni del consigliere Braganti, l’esponente della maggioranza ha ricordato che “all’interno del Prg uno dei punti principali sia rappresentato proprio dalla riqualificazione delle strutture delle aree industriali”. Domenichini ha evidenziato come “non si potesse certo costringere un’azienda che ha investito una cifra importante nel nostro comune, acquisendo 17 mila metri quadrati di terreno, ad andare nella nostra area industriale e rilevare dai due ai tre edifici, con una esposizione economica eccessiva”. “In vista della discussione delle osservazioni in commissione – ha concluso Domenichini - saremo molto attenti a recepire le indicazioni per il recupero della zona industriale”. Il capogruppo del Psi Marco Mearelli ha manifestato la soddisfazione per il lavoro dell’amministrazione che ha permesso di cogliere nei tempi ideali l’opportunità rappresentata dall’investimento della Faist, rimarcando l’interessante prospettiva che si apre anche per i centri formativi della città, in particolare per il Centro Bufalini. “Questi atti rispettano in pieno i criteri che ci eravamo dati per l’approvazione delle varianti, ovvero l’urgenza e la garanzie di nuove opportunità di lavoro”. L’esponente della maggioranza ha osservato che “il rammarico di non poter utilizzare i capannoni dismessi è di tutti”, ma ha ricordato che “gli stabilimenti della nostra zona industriale siano datati e difficilmente compatibili con le esigenze produttive attuali”. “Ritengo comunque opportuno trovare soluzioni per incentivare la riqualificazione dei capannoni esistenti”, ha concluso Mearelli. Il capogruppo di Fdu Luca Cuccaroni ha parlato di “un passo veramente importante per l’occupazione”, ribadendo come sia “fondamentale creare posti di lavoro anche per coloro che hanno qualifiche più elevate”. “La nostra disoccupazione è soprattutto di diplomati e laureati – ha puntualizzato Cuccaroni – per cui invito il sindaco a ricercare altri investitori che offrano opportunità lavorative tali da innalzare il livello qualitativo dei nostri insediamenti produttivi”. Cuccaroni ha condiviso l’esigenza di operare per privilegiare il recupero dell’esistente e verificare le possibilità anche di favorire l’insediamento di attività legate ai servizi, in particolare informatici. In sede di replica, l’assessore Bettarelli ha ribadito che la variante urbanistica portata in adozione sia “anticipatoria di un intervento che sarebbe stato possibile comunque con la piena operatività della variante generale al Prg”. “E’ questo l’elemento chiave che ci ha spinto ad attivare l’intero percorso – ha precisato Bettarelli – il fatto cioè che si costruisca non dove si vuole, ma dove il Prg prevede una destinazione compatibile”. “E’ quindi l’amministrazione che tiene il pallino in mano sullo sviluppo urbanistico”, ha chiarito Bettarelli, che ha condiviso la proposta di confrontarsi con la Regione per valutare la percorribilità di incentivi al recupero degli stabilimenti dismessi. “Dalla ricognizione compiuta nell’ambito della redazione della variante generale al Prg – ha evidenziato l’assessore – risulta che abbiamo il 20 per cento di aree industriali dismesse nel nostro territorio e va quindi aperta una partita importante per la loro riqualificazione”. Bettarelli ha comunque chiarito che l’area Pip a Coldipozzo abbia 29 lotti su 30 occupati e che l’ area Pip a Cerbara sia occupata interamente ad eccezione di un appezzamento di 6 ettari per il quale c’erano state 15 richieste, che per effetto della crisi sono progressivamente venute meno.


APPROVATE LE PROPOSTE DI PIANO INDUSTRIALE DI SOGEPU E CVP

Con 15 voti favorevoli della maggioranza di Centrosinistra (Pd, Psi) e Fdu e le astensioni di Lega Nord, Polo Tifernate e Patto Civico per Città di Castello (La Sinistra per Castello non ha partecipato al voto), il consiglio comunale ha espresso la condivisione della proposta di aggiornamento del Piano di Industriale presentata da Sogepu e della proposta di Piano Industriale presentata dal Consorzio Valtiberina Produce, che hanno per oggetto principale l’alienazione parziale del Centro Servizi di Cerbara. Con l’atto il consiglio comunale ha aderito alla ridefinizione dell'assetto patrimoniale da ciò derivante in capo a ciascuna delle società, a seguito della cessione parziale dell’immobile sito a Cerbara, attualmente dl proprietà del Centro Valtiberina Produce a favore di Sogepu. E’ stato così recepito l’aggiornamento del Piano Industriale 2014/2030 di Sogepu, presentato alla luce delle modifiche intervenute nel corso del 2013 e nei primi mesi del 2014 rispetto ad alcune specificità rilevate nel Piano Industriale precedente, approvato con dal consiglio comunale il 12 aprile 2013, in occasione dell’aumento di capitale della società. Elemento saliente dell’aggiornamento del piano industriale è la riorganizzazione complessiva delle sedi aziendali, “al fine di risolvere il problema della inadeguatezza dell’attuale sede dl Villa Montesca, sia per l’esiguità degli spazi che per la logistica”. A questo scopo il Piano prevede l’acquisizione parziale dell’immobile dl proprietà del Consorzio Valtiberina Produce sito a Cerbara, il Centro Servizi, per una superficie pari a circa 2.500 metri quadrati, ad un costo stimato di 500.000 euro, a cui va aggiunto il costo della ristrutturazione stimato in 680.000 euro. L’investimento permetterà di concentrare in un'unica sede tutti i servizi amministrativi, direzionali e di riscossione tributi, oltre che il magazzino. Il consiglio comunale ha valutato che l’intervento programmato risulti rispondente alla logica ed all’interesse del Consorzio Valtiberina Produce, che ha manifestato la volontà di “modificare l’assetto fondamentale delle proprie attività, in relazione all’andamento economico-finanziario degli ultimi anni, attribuendo un ruolo centrale, anziché all’attività di locazione della propria struttura, scarsamente redditizia, allo svolgimento di una serie di servizi a favore delle imprese che valorizzino e implementino le proprie dotazioni patrimoniali”. Il piano del Centro Valtiberina Produce prevede la ristrutturazione degli spazi adibiti ad uffici, con cessione dl parte dell’immobile attualmente di proprietà e conseguente riduzione delle s

 


CittądiCastelloNotizie- Agenzia stampa del Comune di Cittą di Castello
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