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IL MONUMENTO AI MARTIRI DELLA RESISTENZA TORNA ALL'ANTICO SPLENDORE GRAZIE ALLA SOCIETA' RIONALE PRATO - SABATO 1 LUGLIO CERIMONIA UFFICIALE - BACCHETTA:"GESTI CONCRETI PER RICORDARE"
Comune Palazzo
27.06.2017 -

“La memoria, il ricordo e la riconoscenza di una comunità verso coloro che hanno lottato spesso fino alla morte per la conquista e difesa di ideali di libertà e democrazia, passa anche per la cura e la manutenzione di monumenti, targhe o pietre che a distanza di decenni e tavolta di secoli trasmettono oggi, in particolare alle giovani generazioni il senso di appartenenza e la condivisione di valori che non si cancelleranno mai. E’ il caso del monumento ai Martiri della Resistenza presso i giardini di Porta Prato, realizzato quaranta anni fa grazie alla lungimiranza e concreta disponibilità del compianto commendatore e presidente del rione, Giorgio Gaburri e di tanti “prataioli” con il sostegno degli amministratori di allora, il sindaco,Venanzio Nocchi, vice-sindaco, Dino Calagreti e assessore, Giuseppe Morbidelli, che oggi, a distanza di quaranta anni, in occasione di questa simbolica ricorrenza torna al suo antico splendore dopo gli interventi messi in atto dagli attuali rappresentanti della società rionale Prato”. E’ quanto dichiarato dal sindaco, Luciano Bacchetta, in riferimento alla cerimonia presso il monumento ai “Martiri della Resistenza” ai giardini di Porta Prato, in programma, Sabato 1 Luglio alle ore 10,30, su iniziativa della società rionale Parto e del suo presidente Gaspare Pierangeli, della sezione Anpi tifernate con il patrocinio del comune. Il monumento fu eretto per volontà del presidente della Società Rionale Prato, Giorgio Gaburri ed inaugurato il 26 giugno 1977 dal sindaco Nocchi e dall’avvocato Aldo Pacciarini. Il progetto dell’opera porta la firma del professor Alessandro Vinci e dei geometri, Italo Cesarotti e Francesco Bernicchi. E’ un’opera di forma composita cosituita da due piattaforme in cemento armato poligonali a cui fa da contrasto un masso di pietra calcarea (della montagna del Furlo, grazie all’intervento dell’artigiano Gino Marini) su cui sono poste tre lamine in acciaio corten, realizzate dall’azienda Godioli e Bellanti in collaborazione con la Scuola Operaia “G.O.Bufalini”. Su ogni elemento poligonale c’è una targa con una citazione di Dante e un’altra con una scritta commemorativa i martiri della resistenza. Un’opera che è stata catalogata ed inserita nel progetto nazionale “Pietre della Memoria”, messo a punto dal Comitato regionale umbro dell’ANMIG (Associazione Nazionale fra Mutilati e Invalidi di Guerra e Fondazione), poi esteso a livello nazionale. Un censimento di monumenti, lapidi, lastre commemorative, steli, cippi e memoriali presenti nel territorio nazionale che ricordano prima e seconda guerra mondiale e guerra di Liberazione. Il progetto, che ha come fine la conservazione della memoria storica del territorio, parte appunto dalle pietre che ricordano eventi, luoghi, date, nomi di tutto ciò che è successo nelle regioni italiane o riguarda i cittadini negli anni delle due guerre.

 


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