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IN COMMISSIONE "ASSETTO DEL TERRITORIO" DIBATTITO SUI PROGETTI DELLA "COLOR GLASS" E DI "EUROSPIN", SU UN NUOVO ALLEVAMENTO A LUGNANO E SULL'INTITOLAZIONE DI UNA VIA AL COMMENDATOR BIRRI
Comune Palazzo
25.09.2017 -


IN COMMISSIONE “ASSETTO DEL TERRITORIO” DIBATTITO SUI PROGETTI DELLA “COLOR GLASS” E DI “EUROSPIN”, SU UN NUOVO ALLEVAMENTO A LUGNANO E SULL’INTITOLAZIONE DI UNA VIA AL COMMENDATOR BIRRI
La commissione “Assetto del Territorio” effettuerà un sopralluogo nello stabilimento della “Color Glass” di Trestina che sarà propedeutico alla formulazione, in conferenza di servizi regionale, di un parere di compatibilità urbanistica da parte dell’amministrazione comunale sul progetto presentato dall’azienda per aumentare e ottimizzare la propria produzione. E’ la decisione scaturita dall’ultima seduta dell’organismo consiliare presieduto da Luciano Tavernelli, che, alla presenza degli assessori Massimo Massetti, Luca Secondi e Michele Bettarelli, del dirigente comunale Federico Calderini e del funzionario Lucia Bonucci, si è occupata anche del progetto di ampliamento del supermercato “Eurospin” di Rignaldello, funzionale alla soluzione dell’inquinamento acustico e dei problemi logistici causati dalle operazioni di carico e scarico dell’attività, dell’insediamento a Lugnano di un nuovo allevamento di polli e dell’intitolazione di una via a Trestina in memoria del commendator Carlo Birri. Dopo l’illustrazione tecnica di Calderini e Bonucci, grazie al contributo del consulente dell’azienda Mauro Mariotti, il confronto sulla “Color Glass” ha permesso di acquisire ulteriori elementi conoscitivi sulla natura dell’attività dell’azienda di proprietà di un gruppo di Trento, che trasforma in biossido di titanio i fanghi provenienti dalla produzione industriale di catalizzatori in ceramica di un’impresa di Ferrara, e focalizzare il progetto sul quale sarà chiamata a pronunciarsi la conferenza di servizi convocata dalla Regione, che prevede un incremento dei materiali in lavorazione da 12 mila a 15 mila tonnellate annue e la realizzazione di un impianto di trattamento interno al capannone per migliorare la produzione finale. Il tecnico ha sottolineato che non si tratta di una modifica del ciclo produttivo, ma solo di una sua ottimizzazione, e ha fornito rassicurazioni sull’assenza di pericolosità dei fanghi recuperati e trasformati, sottolineando che in dieci anni di attività l’azienda ha rispettato tutte le prescrizioni degli organismi di controllo, senza ricevere alcuna sanzione, e dando la disponibilità ad avviare uno studio sulle caratteristiche odorigene delle emissioni e ad aprire lo stabilimento per un sopralluogo che permetta di visionare le lavorazioni effettuate. Nel sottolineare l’approccio costruttivo dell’azienda, l’assessore Massetti ha spiegato che, “oltre alle esigenze di approfondire il progetto di sviluppo dell’azienda per formulare un parere consapevole in conferenza dei servizi che sarà presentato solo quando il quadro sarà chiaro, è la preoccupazione della popolazione residente, già sensibilizzata dalle questioni ambientali sorte nel territorio negli ultimi mesi, a richiedere di sgomberare il campo da ogni dubbio sulle potenziali sorgenti di inquinamento dello stabilimento, anche in considerazione della vicinanza dell’impianto all’abitato”. Sull’esigenza di “una riflessione, anche nella prospettiva dell’attuazione del nuovo Prg, sulle criticità rappresentate dagli insediamenti industriali e artigianali storici che negli anni sono stati circondati dai nuclei residenziali” si è soffermato l’assessore Secondi, trovando la condivisione di Mirko Pescari (Pd), che ha sostenuto la necessità dell’assunzione di “un orientamento da parte dell’amministrazione sulle problematiche che emergono nel territorio circa la contiguità di aziende, abitazioni e servizi pubblici” e chiesto una “verifica ex ante del rispetto delle prescrizioni imposte all’azienda che preceda il rilascio dell’autorizzazione ambientale da parte della conferenza di servizi”. Luciano Domenichini (Pd) ha rappresentato “la preoccupazione della popolazione di fronte alla richiesta di aumento del 30 per cento dei quantitativi trattati, in assenza di elementi conoscitivi certi sulla natura delle lavorazioni e delle emissioni dell’azienda che alimentano perplessità anche sulle motivazioni della scelta di un sito così lontano dall’impresa di Ferrara da cui provengono i fanghi e hanno motivato anche la sottoscrizione di una petizione da parte della comunità residente”. A sollevare perplessità sulla potenziale pericolosità delle emissioni e delle procedure di lavaggio è stato Vincenzo Bucci (Castello Cambia), che ha chiesto all’amministrazione di “verificare l’attuazione delle prescrizioni provenienti dagli organismi di controllo e appurare la natura dei fumi liberati nell’aria mediante l’insediamento di una centralina di monitoraggio dell’Arpa”. Nel giudicare legittime le preoccupazioni della popolazione residente e nel condividere le eccezioni di incompatibilità di un’attività di natura chimica con il vicino abitato, Nicola Morini (Tiferno Insieme) ha evidenziato la necessità di “comprendere le scelte imprenditoriali dell’azienda e chiarire la reale natura della sua produzione”, avanzando dubbi sul fatto che “l’aumento della capacità produttiva in futuro possa essere legato anche alla lavorazione di fanghi di natura diversa”. A riferire dei “timori diffusi nella popolazione residente per la possibile insorgenza di patologie connesse all’esposizione ai fumi dell’azienda” è staro Riccardo Augusto Marchetti (Lega Nord), che ha chiesto di fornire ai cittadini tutti gli elementi conoscitivi sulle emissioni e sul rispetto dei parametri riguardanti la produzione, mentre Andrea Lignani Marchesani (Fratelli d’Italia) ha giudicato necessario approfondire la conoscenza dell’attività dell’azienda “per arrivare alla formulazione di un parere che tuteli i cittadini e non penalizzi gli interessi dell’imprenditore”. A portare la posizione dei residenti è stato Alvaro Fiorucci della Pro Loco di Trestina, che ha dato conto della “preoccupazione generata dalla scarsa informazione sull’attività dell’azienda, al cospetto di emissioni percepite in orario notturno che generano allarme, e dall’attività di controllo dell’Arpa, di cui non sono noti i risultati”, sottolineando la necessità che le autorizzazioni ambientali “vengano concesse in sede regionale in presenza di fatti e non di semplici promesse sul miglioramento dell’impianto”. Per quanto riguarda lo stabilimento “Eurospin” di Rignaldello, in merito al quale Riccardo Augusto Marchetti (Lega Nord) ha rappresentato il disagio delle attività commerciali vicine per le operazioni di carico e scarico merci, la commissione è stata informata dal dirigente Calderini del fatto che la proprietà interverrà con l’acquisto della parte di capannone adiacente attualmente libera per l’eliminazione dell’inquinamento acustico rilevato dall’Arpa rispetto a una abitazione nelle vicinanze e delle problematiche causate agli esercizi circostanti dalla movimentazione dei materiali. In via preliminare, la commissione è stata inoltre messa a conoscenza dall’assessore Massetti e dei tecnici dell’istanza presentata agli uffici per l’avvio di un’attività di allevamento biologico di polli della capacità di 30 mila capi in località Lugnano, con la sottolineatura delle valutazioni che l’amministrazione comunale compirà insieme all’organismo consiliare in una nuova seduta sul rispetto delle normative, in presenza della preoccupazione della popolazione residente, rappresentata dal presidente della Pro Loco Federico Biagioli, della riproposizione delle problematiche ambientali generate in passato da una porcilaia situata nella stessa area. La decisione sulla proposta presentata dalla Pro Loco trestinese di dedicare al commendator Carlo Birri di un percorso pedonale posto tra la scuola media e l’area ex Valtib è stata, infine, rinviata per valutare anche altre possibili soluzioni, in considerazione della necessità per Luciano Domenichini e Luciano Tavernelli (Pd) di fare una scelta che valorizzi maggiormente il ricordo dell’imprenditore, anche se per Nicola Morini (Tiferno Insieme) è comunque condivisibile l’idea avanzata dalla comunità locale.
 

 


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