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Notizie dal Comune

VIA LIBERA DEL CONSIGLIO ALL'AGGIORNAMENTO DEL PIANO DELLE PARTECIPATE
Comune Palazzo
02.10.2017 -



Riduzione da 11 a 4 delle società, fusione in Sogepu di Polisport, nuova veste giuridica per Tela Umbra: il consiglio comunale di Città di Castello approva la revisione del piano delle partecipate. Favorevoli i 15 della maggioranza (Pd, Psi, La Sinistra), no delle opposizioni (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Movimento Cinque Stelle, Lega Nord, Tiferno Insieme Castello Cambia).
“Come Amministrazione comunale ci siamo mossi da mesi, perché lo spirito della riforma delle partecipate fosse costruttivo” ha detto l’assessore al Bilancio Michele Bettarelli, presentando l’aggiornamento del piano al consiglio di giovedì 28 settembre, “nel 2015 sono stati dati gli indirizzi che sono stati perseguiti con la cessione delle quote di Fintab e Ponti Engineering, la liquidazione in corso del Consorzio Valtiberina Produce (da ora Cvp, nrd); la Sogepu viene considerata di importanza fondamentale e incorporerà per fusione Polisport. Stiamo valutando la possibilità di recedere dal 1,57 che abbiamo nella Fat. Le società escluse dal piano di razionalizzazione sono Sogepu, Farmacie Tifernati, Umbria digitale e Umbracque”.Le recenti normative ci impongono di avviare una riflessione anche su Tela Umbra. Ribadisco in consiglio quanto detto in commissione: oggi non decidiamo nulla ma prendiamo atto della normativa vigente e della soglia di requisiti che pone sulle partecipate, troppo alta rispetto ai parametri di fatturato di Tela Umbra”.
Il sindaco Luciano Bacchetta ha aggiunto che “Tela Umbra è un patrimonio della città, che, grazie al presidente La Gala è tornata anche in buona salute finanziaria. Non dobbiamo mettere a repentaglio quanto fatto nell’ultimo anno e mezzo in termini di sviluppo e immagine. Il problema è il contributo regionale di circa 100mila euro, sulla base di una legge specifica. La Regione incamerò beni del lascito e si impegnava ad erogare un sostegno economico, che mi è stato garantito rimarrà. Il decreto Madia ci impone di rivedere la forma giuridica non sostanziale di Tela Umbra. La destinazione più naturale è di un’integrazione con la Fondazione Hallgarten - Franchetti nell’assoluta autonomia del Laboratorio, per il quale nulla dovrà cambiare e nulla cambierà. Le lavoratrici ed il marchio hanno il futuro assicurato”. “Sono dispiaciuto” ha detto il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini “ci è voluta una legge per fare quello che andava fatto. Siamo stati dentro partecipate senza senso, che non davano vantaggi ai cittadini ma solo danno economico, come il Cvp. La stima iniziale era di 280mila euro ma nessuno è stato disposto a pagarli. Ma perché Polisport non è stata messa all’asta? Quando è lecito decidere d’imperio di allocarla in Sogepu? L’azienda è un museo. Produce poco e vende poco. Le entrate non giustificano le uscite, compresi gli stipendi dei lavoratori. Da qui l’elemosina della Regione in nome di una tradizione, che per noi rimane importantissima. Il sindaco rassicura che la Regione farà la sua parte; ma fino a quando? Forse è la volta buona di cercare sinergie che facciano ripartire la produzione e le diano sbocchi, perché è di nicchia ma ha un valore e un mercato. Altrimenti ha la fine segnata”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, si è concentrato su tre casi: “Il Cvp il tre agosto è andato in liquidazione. E Sogepu ne compra la sede per evitarne il fallimento. Politicamente è negativo. Su Tela Umbra non bastano le rassicurazioni: che fine fa il lascito Franchetti? Come garantiamo l’autonomia di Tela Umbra? Invito il Comune ad un confronto ampio e trovare la soluzione giusta con l’attuale cooperativa. Infine le piccole quote: è già tardi per dismetterle. Le partecipate sfuggono al controllo: l’Amministrazione è costretta a diluirle Polisport nella Sogepu per i contributi pubblici annuali troppo alti. Ma sono sempre soldi dei cittadini”. Per Andrea Lignani Marchesani, capogruppo Fratelli d’Italia: “Rivisitazione necessitata e tardiva di una situazione insostenibile; c’è il dietro-front su Polisport, per il quale il consulente del piano delle partecipate aveva previsto l’alienazione. Tela Umbra con la fattispecie societaria attuale con persone fisiche, le socie, e persone giuridiche, gli enti, non è sostenibile, va cambiata. Diamo onore al merito della lavoratrici ma Tela Umbra non funziona nel mercato. In futuro non potrà più essere così, nonostante quello che dice il sindaco. Le socie o diventano dipendenti o diventano socie, acquistando quote. Ci vuole un manager non un ex politico. Se ci sono utilie ne beneficiano altrimenti no. Il piano non ci convince. Vedremo l’anno prossimo i passi avanti”. Massimo Minciotti, consigliere del Pd, ha dichiarato che “la minoranza non potrà mai dire bravo alla maggioranza. Con la riforma Madia c’è un percorso di dismissione veloce delle partecipate. Questa Giunta dal 2015 sta portando avanti un piano di razionalizzazione, che ha scelto due soggetti, Sogepu e Farmacie Tifernati. Nel piano industriale di Sogepu emergono chiare le economie derivanti dall’incorporazione di Polisport. L’assessore Bettarelli ha parlato di un percorso condiviso su Tela Umbra, che grazie all’attuale management ha un bilancio positivo. Dobbiamo salvaguardare la memoria storica delle lavoratrici e la qualità. A nome del Pd sì al piano di razionalizzazione”. Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle: “Non ci riconosciamo nel decreto Madia, che è del Pd. Dietro la razionalizzazione, perdiamo un sacco di soldi. Lasciamo la partecipazione indiretta sull’impianto di Monte Nerone perché ha preso fuoco. Polisport: che fine faranno i crediti, se finisce dentro Sogepu. Il Cvp è consorzio a responsabilità limitata, molto limitata: solo i cittadini perdono i soldi. Dal 280mila euro di base d’asta, scenderemo a cifre molto più basse. Su Tela Umbra il comune ha il 26 per cento circa: quando si è ipotizzata una mala gestio del precedente vertice, nessuno ha verificato se e quanti fossero per chiederne il risarcimento. Questa la chiamiamo razionalizzazione”. Per Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, “Il Cvp è un fallimento politico, il progetto andava bene sulla carta ma non è mai prodotto niente, reggendosi sugli affitti. Su Tela Umbra colgo l’invito a un approccio ragionato per non tradire lo spirito che animò i baroni Franchetti; lo stesso presidente di Sogepu ha detto in commissione che l’acquisto di Polisport è una decisione dell’Amministrazione. Non è un valore aggiunto, è una palla al piede, un altro fallimento politico da 18 anni. Il rischio è che il costo economico vada a finire sulla Tari. Così ha scritto Sogepu nel piano triennale se non va in porto l’operazione Splendorini. Approccio estemporaneo, navigazione a vista. Voteremo no”. In chiusura il sindaco Luciano Bacchetta ha detto che “Tela Umbra non deve essere salvata, è super salva. Ha un bilancio in attivo, prospettive di mercato. Il problema è rispettare lo spirito dei baroni e la vocazione sociale. Il contributo della Regione è stato confermato dall’assessore perché deriva dal lascito non da un’ elemosina. Siamo avanti rispetto agli altri comuni e abbiamo lavorato in maniera seria. La fusione Polisport - Sogepu non è anomala. Polisport rimette perché è gestito come servizio pubblico e la gestione finanziaria tiene conto di questo prevalente aspetto sociale. I crediti sono esigibili e certi. Sogepu ha possibilità organizzative e di investimento maggiore: ci saranno novità sugli impianti. Alcune partecipazioni erano pleonastiche ma risalgono a 20,30, 40 anni fa”. Nella replica Bettarelli ha specificato: “Sono soddisfatto del lavoro svolto in un anno. Le scelte dovranno essere condivise. Potremmo fare un passaggio in commissione”.

 

 


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