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Notizie dal Comune

RITIRATA LA MOZIONE DI TIFERNO INSIEME PER INTITOLARE VIE E PIAZZE AD ALCUNE VITTIME SIMBOLO DELL'ODIO POLITICO
Comune Palazzo
30.04.2018 -

E’ stata ritirata dagli stessi proponenti la mozione per dedicare piazze o vie ad alcuni personaggi simbolo dell’odio politico, presentata al consiglio comunale di Città di Castello, lunedì 16 aprile da Tiferno Insieme.  Il capogruppo Nicola Morini ha illustrato il documento in cui erano stati individuati i nomi del poeta A. I. Solzhenitsyn, oppositore del regime comunista che visse l’esperienza dei gulag, di Giovanni Gentile, ministro della Pubblica Istruzione durante il periodo fascista, ucciso in un agguato dai Gap, della “Rosa Bianca”, movimento di studenti tedeschi propugnavano un’alternativa al Nazismo, Filippo Acciarini, esponente socialista e vittima dello squadrismo e morto in un lager.  “Ci inseriamo nell’ottica di contrapposti documenti che chiedono la condanna ideologica di comunismo e fascismo, presentati al consiglio perché tale categorie non servono a decifrare e far crescere il dibattito politico. Soprattutto comunismo e fascismo non appartengono ai ragazzi a cui faccio scuola” ha detto Morini “I giovani hanno l’esigenza di capire il passato ma vivere un presente non legato a eventi significativi dal punto di vista storico ma non politico. Siamo per la legge Fiano. E’ ora di seppellire i morti, onorandoli. Troviamo gli elementi che ci uniscono. Non concentriamo sull’anti ma sul pro”. Gaetano Zucchini, capogruppo del Pd, ha detto che “per anti fascismo e anticomunismo sono pro non sono anti. Invita al guardare al presente, che è sostenuto dalla memoria. Tra i nomi Giovanni Gentile non mi sembra che abbia fatto molto bene al Paese. Io non metterei nomi, lascerei nel dispositivo che impegnare la giunta a intitolare una via e una piazza a uomini e donne vittime e martiri dell’odio politico”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha annunciato “di non partecipare: nessuno di noi è la stessa persona di tanti anni fa e crede di avere solo ragione. Le elezioni del 4 marzo hanno premiato i partiti post ideologici. L’odio politico è stato anche recente con la strage di via Fani o oggi, 16 aprile, l’uccisione di due bambini perché il padre era dirigente di un partito extraparlamentare. Non la voto perché non doveva essere una terza via ma la via. ll Regime ha avuto alle sue colpe ma chi ha ricoperto incarichi burocratici non ha pagato. Hanno pagato i soliti poveracci che devono essere massacrati con la damnatio memoriae. Non sarò mai antifascista. Non firmerò mai per limitare l’uso di spazi pubblici a chi fa professione di antifascismo, come vorrebbe l’ordine del giorno dell’Anpi (in programma al punto successivo della seduta, ndr)”. Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, si è detto d’accordo con Morini ed ha dissentito da Zucchini per essersi detto anti. “Pensiamo che fascismo e comunismo siano lontani ma Trump è un fascista. Le violenze contro le persone ci sono adesso. Appoggio e la ringrazio per questa proposta”. Vittorio Morani, capogruppo del PSI, ha detto “come socialista potrei essere anche d’accordo, essendo compreso Filippo Acciarini. Credo che sia giusto discutere delle motivazioni, a prescindere dai nomi. La violenza va condannata da qualsiasi parte provenga. Meglio intitolare alle vittime del femminicidio”. Mirco Pescari, consigliere del Pd, ha detto “Non condivido mettere tutti sullo stesso piano. C’è chi ha difeso le libertà individuali e chi no. Io sono per la libertà e sono anti qualsiasi forma ottunda la libertà individuale. MI dichiaro antifascista non perché sono legato ad una categoria storica ma perché riconosco un fatto storico. C’è stato un momento in cui un pensiero ha impedito la libertà personale. A Praga sarei stato con Jan Palach. Accettiamo la proposta di Zucchini”. Emanuela Arcaleni, consigliere di Castello Cambia, ha ricordato che “di vittime dell’odio politico ne è piena la storia. Io mi riferisco anche alle vittime ignote, che come diceva qualcuno sono sempre gli ultimi o chi si è ribellato. Le nuove generazioni, senza odio ma anche senza nessuna celebrazione, devono avere memoria. Togliamo i nomi”. Valerio Mancini, consigliere della Lega, ha detto di apprezzare gli interventi “di chi ha parlato contro un dramma storico. I nomi di Morini non sono meno importanti di altri, hanno lasciato un segnale di coscienza civica. Diamo un segnale. A Città di Castello c’è ancora via Unione Sovietica. Ho visitato due aziende e nessuno mi ha parlato di fascismo o di comunismo. Il mondo reale è un altro. L’aula della Giunta intestata a Peppino Impastato ci dice che un sacrificio è un sacrificio. Voterò la mozione”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha definito “importanti i riferimenti di Morini. Il nostro Paese è stato attraversato da un grande odio politico, ora solo verbale. L’amnistia di Togliatti diede l’occasione di riciclarsi a tanti esponenti fascisti con un atto di real politik. Individuare quattro nomi specifici è discutibile. La toponomastica la fa anche la storia: Piazza Vitelli si chiama Piazza Matteotti. Oggi siamo in una fase storica in cui una riflessione storica più matura si può fare. Della mozione condivido lo spirito”. Nella replica Morini ha precisato “di avere individuato nomi ma naturalmente potrebbero essere altri o di più. Ma non sono uguali nella storia personale e nelle responsabilità politica ma sono uguali nell’essere state vittime dell’odio politico. Ritiro il documento e spero che possa essere ripreso per individuare nomi alternativi. Stralciare i nomi mi sembra mancanza di rispetto per queste vittime”.

 


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