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Notizie dal Comune

"CITTÀ DI CASTELLO E LA MUZI BETTI", IL CDA DELL'OPERA PIA TERMINA IL MANDATO CON UNA PUBBLICAZIONE SU STORIA PROSPETTIVE DELLA STRUTTURA PER ANZIANI E DISABILI ADULTI
Muzi Betti
25.09.2018 -


“Città di Castello e la Muzi Betti” è il titolo del volume presentato oggi a Città di Castello dal Consiglio di amministrazione dell’Opera Pia alla vigilia della scadenza di un doppio mandato che, per il presidente Marco Savelli e per i consiglieri - Letizia Dori, vicepresidente, Antonio Fiorucci e Agnese Dini - , “è anche l’atto con cui ci congediamo dalla città dopo nove anni di lavoro che ne hanno trasformato sia dal punto di vista architettonico che funzionale la vita”. “Muzi Betti è un’istituzione della città, un luogo con cui ogni tifernate ha primo o dopo avuto a che fare. La sua storia ha un interesse morale e al tempo stesso indica il quale direzione proseguire perché la non autosufficienza è un fenomeno destinato a crescere” ha detto il sindaco Luciano Bacchetta “Mettere a disposizione del prossimo Cda il patrimonio di competenze e progettualità sviluppato in questi anni è un gesto significativo dello spirito di servizio e della professionalità con cui l’attuale Consiglio di Amministrazione ha concepito questo incarico”.
 
Con la collaborazione gratuita del docente universitario Rosario Salvato, la pubblicazione, edita da Luoghi interiori, è stata curata da Francesca Borrione e Marco Capacci. Offre una panoramica della struttura, brefotrofio prima e casa di riposo poi, a cavallo tra i mutamenti sociali e famigliari che hanno attraversato  fine del Novecento e inizio Millennio. La prima parte è dedicata alla storia dal 1878 fino al Giardino di Alzheimer, una struttura multisensoriale di grande modernità nell’approccio a questa sindrome. Poi si parla dell’anziano come soggetto di welfare e della rete integrata dei servizi. Il terzo capitolo è dedicato alla cultura della qualità organizzativa e assistenziale, il quarto alle aree di sviluppo e alle prospettive di intervento. C’è quindi una appendice documentaria e foto d’archivio che mostrano l’evoluzione dalle camerate alle camere personalizzate.
 
Oltre agli interventi della presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e dell’assessore Fernanda Cecchini, nel libro è lo stesso presidente Marco Savelli a spiegarne le ragioni, parlando di “un’idea nata in Piazza di sotto con Rosario Salvato per evidenziare, non solo la vicenda ma l’evoluzione dei servizi in linea con una diversa rilevanza sociale e finanziaria della non autosufficienza. Ad esempio: non si chiama più Opera Pia ma Asp, azienda di servizi alla persona. Volevamo lasciare una traccia di come Muzi Betti si è adattata alla legislazione nazionale e alle teorie più avanzate, diventando un’eccellenza in grado di offrire, come nel passato, servizi pioneristici nell’assistenza e da questa prospettiva interpretare i nuovi bisogni. Il Consiglio di Amministrazione lascia simbolicamente l’incarico in questa giornata di resoconto del lavoro spesso silenzioso, perché cambiare il welfare non fa notizia se non per chi riceve servizi migliori. Ringrazio il comune di Città di Castello per la fiducia che ha sempre riposto nel nostro operato, la Regione Umbria, Sogepu e La Rondine, l’editore Luoghi Interiori, Antonio Vella, e soprattutto Rosario Salvato, le sue idee e la sua conoscenza profonda di questo settore hanno lasciato un impronta forte sul testo, seguito dai suoi capacissimi collaboratori.
Abbiamo avuto l’onore di occuparci di Muzi ma la sfortuna di farlo negli anni della crisi quando le famiglie hanno dovuto ripensare i propri badget anche per le spese sanitarie. Ma nel 2018 lasciano Muzi Betti con tutti i posti occupati e una rilevanza regionale nel network dell’assistenza. L’appello che faccio è alle istituzioni perché la dotazione finanziaria riservata alle azioni a sostegno della non autosufficienza deve essere incrementato per consentire che sia di alto livello e aperta alle innovazioni migliorative. Oggi Muzi Betti è una realtà che accoglie circa 100 ospiti, dà lavoro a 65 famiglie, ha una Comunità alloggio per disabili adulti. Ha cambiato pelle. Dobbiamo, come sistema generale, investire di più nelle persone anziane. Questi anni sono stati faticosi ma è stata un esperienza umana bellissima e saranno questi i ricordi che, lasciando l’incarico, porteremo con noi”
 
Rosario Salvato ha definito il suo impegno nella redazione del libro “una restituzione della presenza che Muzi Betti ha sempre avuto nella vita dei tifernati di San Pio e Montedoro. A scuola con noi c’erano i ragazzi del betrotrofio, alcuni dei quali adottati dalle famiglie del rione, poi le persone che, con lo scorrere della vita, sono state accolte dall’Opera pia. Il volume alla poderosa parte storica, che ha occupato due anni di ricerche, fa seguire la parte d’archivio, molto ricca, ma la novità del volume è l’analisi critica della documentazione degli ultimi anni e delle trasformazioni importanti che il settore ha vissuto. Inoltre il testo mette in evidenza come la politica, non sia sempre è una cosa negativa ma possa produrre avanzamenti materiali del tessuto sociale e dei servizi. Il volume ripercorre la trasformazione politicamente complessa che ha avuto nella Muzi Betti un punto di riferimento regionale. È necessario proseguire ma su questi settori la politica ha fatto un buon lavoro”. 
 
Luciana Bassini, assessore alle Politiche sociali, ha ringraziato il presidente e il Consiglio, “quello che è stato detto mi ha fatto tornare indietro nel tempo. Muzi Betti ha cambiato la sua immagine anche agli occhi della città. Dobbiamo ringraziare chi è stato parte attiva di questo cambiamento”.
 
Il sindaco Luciano Bacchetta in chiusura ha ringraziato “il Consiglio di amministrazione perché negli anni c’è stata un ottima collaborazione; anche attraverso tante difficoltà Muzi Betti è cresciuta e si è consolidata; cercheremo di continuare in questa opera perché una sua ulteriore crescita è auspicabile e necessaria. Il confronto continuo naturalmente deve poter contare sul supporto operativo e finanziario della nostra azienda sanitaria. Ringrazio il consiglio di amministrazione, e mi auguro che il nuovo consiglio sia fortemente operativo e collaborativo come è stato quello che termina il proprio mandato. Ripeto spesso che il grado civile di una società si vede da quanto tuteli anziani e bambini, e questa logica deve penetrare sempre più nella coscienza cittadina. Infine vorrei sottolineare i rapporti con il mondo del volontariato cittadino, il Lions ad esempio, importanti perché proiettano Muzi Betti all’esterno. La solidarietà quando è solo buonismo è inutile; in questo caso si è lavorato molto bene”. Il sindaco ha annunciato a breve la nomina dei rappresentanti del comune nel cda. I nomi della Regione Umbria sono Andreina Ciubini e Ennio Bruschi. Alla conferenza stampa erano presenti il vicesindaco Michele Bettarelli e l’assessore Rossella Cestini.  (Allegata foto)
 

 


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