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Notizie dal Comune

SU COLOR GLASS IL COMUNE CHIEDERA' UN PARERE DEL MINISTERO: LA COMMISSIONE ASSETTO DEL TERRITORIO TORNA A PARLARE DELL'AZIENDA DI TRESTINA ALLA VIGILIA DELLA RIPRESA DELL'ATTIVITA'
Inverno
07.12.2018 -

 

 

 

 

Sintesi “Chiediamo al Ministero, che ha dato la prima autorizzazione a Color Glass, di dire a quale tipo di classificazione appartiene l’azienda e poi tiriamo le conclusioni. Se è sicura, è sicura ovunque; se è insalubre, delocalizzare non può essere la soluzione”: con questa proposta ufficializzata dall’assessore al Ambiente del comune di Città di Castello Massimo Massetti si è chiusa la commissione Assetto del territorio che, nella seduta di giovedì 6 dicembre, è tornata a parlare di Color Glass, azienda di Trestina, impegnata nel trattamento di fanghi di scarto industriale, alla luce delle decisioni della Conferenza dei servizi dello scorso 22 novembre. In quella sede il presidente dell’organismo ha prescritto a Color Glass “uno studio idrogeologico finalizzato alla riduzione della classe di rischio degli acquiferi, un progetto definitivo per il postcombustore, il quadro delle emission e il cronoprogramma per realizzazione e collaudo, una relazione sull’attività in essere in fase di riavvio e I risultati dello svolgimento di tali attività entro 60 giorni. Non ha applicato la clausola di salvaguardia del prg per le attività nei centri abitati, perchè l’azienda già esiste e non amplia flussi produttivi o superficie di oltre il 50%”. I consulenti tecnici dell’azienda, Mauro Mariotti e Patrick Paterno, hanno illustrato l’attuale fase: “Color Glass non si è mai nascosta, ha avuto decine di controlli su campionamenti di tutto ciò che è entrato, rifiuti, acque, il prodotto in uscita. Ci sono stati superamenti ed Arpa ha analizzato dove nel corso del tempo questi inquinamenti potessero cadere. Ha saggiato il terreno ma non è stato trovato nulla. Color Glass ha fatto dei controlli anche sulle nanoparticelle perché non vuole che ricapiti quello che è successo: niente esce all’esterno. ll rifacimento della tettoia non è un ampliamento ma costituisce una parte del processo produttivo e contiene le emissioni. Ne prevediamo la ristrutturazione con la demolizione e la ricostruzione. Il cronoprogramma prevede la fine dei controlli proprio in queste ore. Quello che fa Color Glass è protetto da un brevetto. Non possiamo accettare, mentre altri camini fumano, che solo il nostro diventi un problema”. Il legale di Color Glass Michela Paganelli ha sottolineato come “su Color Glass non penda nessun processo penale per inquinamento ambientale. Avendo pagato le sanzioni, ci sarà archiviazione. Nessun carico sul titolare di Color Glass. Questo elemento è di rassicurazione per la popolazione”. Particolare attenzione, anche da parte dei cittadini, è stata posta al caso della tettoia, su cui grava un’ordinanza di demolizione del comune, per la quale Color Glass ha ricorso al Tar, ottenendo una sospensiva, e insieme presentando istanza al comune per la sanatoria. Per il dirigente dell’Urbanistica Federico Calderini “la tettoia rispetto ad aspetti propriamente ambientali può sembrare una questione di corredo ma sotto c’è il cuore della produzione Color Glass”. Per Luciano Domenichini del PD e per alcuni dei cittadini presenti “demolirla sarebbe stato un atto di buona volontà da parte dell’azienda”, che invece ritiene “sospensiva e richiesta di sanatoria canali aperti per sviluppare un’interlocuzione sulle parti e trovare una soluzione condivisa”. Massimo Mariangeli, a nome del comitato, ha ribadito l’assenza di pregiudizi verso l’attività imprenditoriale. Abbiamo a cuore la salute del nostro territorio. Se questa azienda non rispetta le normative, non ci sono problemi, altrimenti porteremo avanti la nostra battaglia”. Sul tavolo dei commissari anche l’ipotesi di delocalizzazione, su cui l’azienda, nel precedente incontro, si era detta disponibile a una valutazione: se negli interventi di alcuni cittadini presenti, di Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, e del capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani, “la ripresa dell’attività fa tramontare questa ipotesi o la pregiudica seriamente”, per  Paterno “L’azienda è disponibile a parlare di delocalizzazione ma da azienda viva non chiusa”. Sia Gaetano Zucchini, capogruppo del PD, che il presidente dell’organismo Luciano Tavernelli, hanno invitato a “non fare passi indietro rispetto all’ipotesi della delocalizzazione, che è in campo” ed hanno chiesto chiarezza sulle analisi secretate e sull’iter ancora aperto della Conferenza e della giustizia”.


Resoconto. Luciano Tavernelli, consigliere PD e presidente di Commissione, ha introdotto la seduta dicendo che “L’impegno di questo organismo è stato sempre portare informazione sull’attività di Color Glass: un percorso che abbiamo cercato di condividere con il consiglio e con la popolazione. E stasera andiamo avanti: abbiamo prodotto documentazione, quando non secreatata, a disposizione di tutti e abbiamo istruito sulla posizione del Comune il personale che ha partecipato alla Conferenza dei servizi, Attualmente c’è un percorso di Color Glass per verificare la funzionalità degli impianti e l’eventuale presenza di emissione nocive. Sono test pubblici e alla fine di questa fase ci saranno dei risultati che torneremo a rappresentare. Abbiamo inviato l’Arpa, Paolo Fabbriciani, la Asl Umbria 1, Regione Umbria, i cittadini, il comitato e i rappresentanti di Color Glass”. L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti ha ribadito che “l’Amministrazione ha sempre cercato di essere equidistante e rappresentare le istanze dell’azienda e dei cittadini nell’interesse del territorio e nel rispetto delle regole. In Conferenza dei servizi, il Comune, tramite l’architetto Lucia Bonucci, ha prodotto la posizione dell’ente. Color Glass riguarda molte persone e più siamo a discutere più possiamo trovare una condivisione sul da farsi”. Federico Calderini, dirigente dell’Urbanistica, ha introdotto, a partire dal verbale, la sintesi dei lavori della Conferenza dei servizi del 22 Novembre: “La seduta, convocata dalla Regione, è terminata con una dichiarazione del presidente - ha spiegato Lucia Bonucci - per quanto riguarda i rilievi di carattere urbanistico, il prg nella nuova previsione mette punti fermi per attività come Color Glass, che però era già insediata e deve rinnovare l’autorizzazione. Quindi non è considerabile una nuova istanza perchè non prevede ampliamenti di superficie e del flusso dei rifiuti superiori al 50%. Viene però richiesto uno studio idrogeologico finalizzato alla riduzione della classe di rischio degli acquiferi, un progetto definitivo per il postcombustore, il quadro delle emission e il cronoprogramma per realizzazione e collaudo, una relazione sull’attività in essere in fase di riavvio e I risultati dello svolgimento di tali attività entro 60 giorni”. “C’è stata un’ordinanza di demolizione della tettoia - ha aggiunto Calderini – che è stata impugnata da Color Glass e Ediltrestina, che è la ditta proprietaria. Il TAR ha dato la sospensiva sull’ordinanza e fissato la trattazione al 21 maggio 2019. In concomitanza sono state presentate al Comune richiesta due istanze di sanatoria ed abbiamo 75 giorni per la procedura ”. L’architetto Claudia Nanni, responsabile del contensioso, ha detto che “in maniera anomale è stato fatto appello al Tar e presentate due domande di sanatoria che riguardano le opere sull’edificio esistente e non il manufatto esterno. Ci troviamo ad affrontare una risposta a due istanze, oggetto anche di giudizio al Tar. Daremo comunque una risposta. Due legali stanno analizzando le carte”. Paolo Fabbricciani per Arpa ha aggiunto che “l’agenzia partecipa alla fase autorizzativa e di controllo. L’azienda sta lavorando e non è a regime pieno ma di esercizio cioè in autocontrollo. Al termine è stato prescritto dalla Conferenza l’invio di una relazione per decidere nel merito. Finirà in questi giorni dicembre con una probabile proroga brevissima per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Definiremo i controlli e faremo anche noi verifiche”.

Per l’azienda il legale Michela Paganelli “per quanto riguarda il provvedimento non si configura nessuna anomalia tra l’istanza di sanatoria e la richiesta di revoca. Vogliamo stimolare un’interlocuzione per capire se ci sono i margini per una soluzione e la decisione di sospensiva del Tar mira a questo”. Mauro Mariotti, tecnico  che segue la procedura ambientale per Color Glass, ha aggiunto che “L’azienda ha definito un cronoprogramma con interventi sulle anomalie riscontrate ed ha effettuato dei controlli, a termine in queste ore”.

Luciano Domenichini, consigliere del PD, ha detto di trovarsi “in difficoltà e deluso da Color Glass. Sono state fatte una miriadi di analisi e nessuno sa ancora niente di preciso, a parte fughe di notizie allarmanti. Cosa è stato trovato nelle emissioni? Non sappiamo che cosa l’azienda vuole fare. L’ordinanza di demolizione non è stata eseguita, è ancora lì dal 1990. Un atto di buona volontà era necessario. Si sta diffondendo la notizia di una delocalizzazione eventuale. Da quello che filtra sembra che voi vogliate invece ampliare la struttura. Se la Color Glass non inquina, era sufficiente far vedere i risultati. Mettetevi nei panni dei cittadini che vedono sempre il fumo uscire”. Per i residenti Michele Checconi ha detto che “è tutto una deroga per Color Glass.Per Color Glass sono state spiccate sanzioni? Inoltre da quello che ha detto il rappresentante dell’Arpa, i controlli su Color Glass li fa Color Glass. Li deve fare l’Arpa. C’è una mancanza grave anche istituzionale”. Per il Comitato salute ed ambiente Calzolaro e Alto Tevere Sud, Massimo Mariangeli ha ribadito che “il comitato non nutre pregiudizi verso l’attività imprenditoriale. Faremo un nuova riunione il 14 dicembre con personalità tecniche e scientifiche che sono già intervenute e che commenteranno le decisioni della Conferenza dei servizi. Noi siamo qui per ascoltare. Se si fanno diffide o si lanciano campagne intimidatorie, possiamo scendere sullo stesso campo. Abbiamo a cuore la salute del nostro territorio. Se questa azienda non rispetta le normative, non ci sono problemi, altrimenti porteremo avanti la nostra battaglia”.  Fabbricciani ha precisato che “Arpa fa controlli a sorpresa Nel caso del cronoprogramma siamo andati più volte. Ma non possono essere resi pubblici gli esiti”. Mariotti a Mariangeli ha risposto che “Color Glass non si è mai nascosta, ha avuto decine di controlli su campionamenti di tutto ciò che è entrato, rifiuti, acque, il prodotto in uscita. Ci sono stati superamenti ed Arpa ha analizzato dove nel corso del tempo questi inquinamenti potessero cadere. Ha saggiato il terreno ma non è stato trovato nulla. Color Glass ha fatto dei controlli anche sulle nanoparticelle perché non vuole che ricapiti quello che è successo: niente esce all’esterno. Color Glass ha un controllo su trenta parametri e ci sono attività che portiamo avanti nell’ambito della mesa in esercizio. Il rifacimento della tettoia non è un ampliamento ma costituisce una parte del processo produttivo e contiene le emissioni. Ne prevediamo la ristrutturazione con la demolizione e la ricostruzione”. Il legale Paganelli ha aggiunto che “su Color Glass non pende nessun processo penale per inquinamento ambientale. Avendo pagato le sanzioni, ci sarà archiviazione. Nessun carico pende sul titolare di Color Glass. Questo elemento è di rassicurazione per la popolazione”. Valerio Rosadoni ha detto che “nella precedente riunione sembrava che Color Glass era possibilista sulla delocalizzazione e che la tettoia sarebbe stata rimossa. In realtà non si vede la buona volontà”. Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha sottolineato che “Ancora non conosciamo le analisi secretate ma se il procedimento è terminato sarebbe importante conoscerle. Le migliorie hanno riguardato la post combustione, da quello che è pubblicato sul sito della Regione Umbria, con soluzioni alle criticità. Non sapevate che c’erano o lo sapevate ma non le avete affrontate? La tecnologia che impiegate non è nuovissima”. Marco Gasperi, capogruppo del Movimento Cinque Stelle, ha ricordato come “l’ultima commissione si fosse  chiusa con l’idea di valutare una delocalizzazione, dopo aver sistemato le cose nell’attuale sito. L’azienda è sempre della stessa idea, dato che nei vostri documenti c’è la prospettiva di passare dalla fase di esercizio a quella di messa a regime?”. Patrick Paterno, consulente tecnico dell’azienda, ha detto: “Quando siamo subentrati abbiamo acquisito un quadro predefinito, con la Conferenza dei servizi del 2016 sono stati inseriti nuovi parametri. A luglio i parametri erano molto più restrittivi. Color Glass si è attivata, ha atteso i risultati ed è ripartita per il secondo range di esami. Nel frattempo abbiamo risistemato l’impianto e ci sarà un nuovo sistema di abbattimento a rispetto dei parametri. L’azienda è disponibile a parlare di delocalizzazione ma da azienda viva non chiusa e quindi intendiamo andare avanti. Abbiamo sempre cercato di rispettare il livello emissivo, abbiamo avuto problemi e abbiamo cercato di risolverli. Non accetto il dibattito basato su estratti da Wikipedia. Parliamo e facciamo parlare i tecnici: quello che fa Color Glass è protetto da un brevetto. Una tecnologia rodata è una tecnologia più affidabile. Non posso accettare, mentre altri camini fumano, che solo il mio diventa un problema”. Mariotti ha ribadito che sulla delocalizzazione “ci sono i tempi tecnici e la volontà. Prima bisogna chiudere la conferenza. Possiamo aprire una fase di valutazione anche parallelamente”. Gaetano Zucchini, capogruppo del PD, ha detto che “i tavoli istituzionali a volte sono più importanti di altre sedi per il confronto che deve portare dei risultati. L’azione politica è complicata quando si deve tutelare la salute dei cittadini e l’impresa. Il comitato nell’ultimo comunicato ha detto cose non vere. La presenza di Color Glass è positiva perché ha prodotto dei risultati in questi mesi, ad esempio mettendo all’ordine del giorno la valutazione di delocalizzare. Chiedo all’azienda di mantenere questo orientamento, passi in avanti sono stati effettuati anche in autocontrollo, mi dispiace che ancora non conosciamo le prime indagini. Ma è stato fatto uno sforzo concreto e non va buttato alle ortiche. Ma ora che cosa succederà? Quando finirà la Conferenza dei servizi? Che farà Color Glass?”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo dei Fratelli d’Italia ha detto che “la commissione sancisce il fallimento della concertazione istituzionale per arrivare alla delocalizzazione, che non ci sarà. L’archiviazione ha in sé la risposta: l’azienda ha tutto il titolo per lavorare a Trestina. La tettoia è un falso problema. Ai cittadini interessa se l’aria è buona. Se l’azienda non è il regola, chiude, se è in regola continua la sua attività. Le criticità ambientali di Trestina sono croniche e storiche”. Calderini ha sottolineato: “La tettoia è un problema perché sotto c’è il cuore della produzione Color Glass”. Nelle conclusione Massetti ha ringraziato i presenti e i cittadini in modo particolare, “sulla tettoia c’è un iter legale che farà il suo corso giuridico. Il Tar ha detto che la tettoia può rimanere. Il nocciolo è capire se questa azienda è classificata in un modo o in un altro. Chiedo alla Commissione di chiedere un parere a Regione, Asl, Arpa e al Ministero, che ha dato la prima autorizzazione, perché in Conferenza nessuno si è espresso. Può continuare ad operare? Se non inquina anche il presidente del Comitato è d’accordo che rimanga. Se la classificazione non lo permette, delocalizzare non è la soluzione. Dietro la tettoia non possiamo nascondere gli altri problem”. Per Mariotti: “Classificare è un discorso, capire dove può stare è un altro”. Tavernelli ha invitato “a non fare un passo indietro sulla possibilità di delocalizzare. Chiediamo i pareri e continuiamo senza irrigidirsi e arroccarsi”.

CDCNOT/18/12/07/COMINLINEA/516/MB

 

 


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