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Notizie dal Comune

PARTECIPATE: SI AVVICINA LA FUSIONE SOGEPU-POLISPORT. ANCHE TELA UMBRA NELLE FORBICI DELLA LEGGE MA IL COMUNE CERCA UNA SOLUZIONE PER RESTARE
volontariato
20.12.2018 -



 

Nel consiglio comunale prenatalizio di Città di Castello, convocato mercoledì 19 dicembre 2018, è stata approvata a maggioranza - tutte contrarie le opposizioni - la ricognizione periodica sulle partecipate, presentata nella commissione programmazione di martedì 18 dicembre dal vicesindaco e assessore alle Finanze Michele Bettarelli. “Tra le società controllate “ ha detto “Sogepu, di cui il comune è socio al 91%, rimane inalterata nell’indirizzo; Farmacie Tifernati, di cui siamo soci al 100%, non cambia nulla; su Polisport, partecipata al 100%, c’è un aggiornamento non sulle linee di indirizzo, che rimane la fusione per incorporazione. Ci sono stati però dei rallentamenti rispetto all’iter procedurale pensato: sono stati recepiti alcuni documenti, la due diligence, l’incarico ad una società di consulenza per un approfondimento sulla situazione di Polisport e sull’inquadramento contabile di alcune poste di bilancio ed in particolare i contributi del comune. Il documento dovrà essere consegnato entro la fine dell’anno. Poi nei primi mesi del 2019 il consiglio dovrà dare mandato a Polisport per essere incorporata e a Sogepu per incorporare. Ponti engineering è stata liquidata. Il Consorzio Valtiberina Produce (67% del comune), a dispetto dei manifesti,  è stato messo in liquidazione nel 2017 e il liquidatore procederà in tempi rapidi all’operazione in cui l’immobile sarà centrale. Nel 2019 si procederà alla conclusione e nel 2020 si esaurirà definitivamente. Siamo soci delle Sciovie di Monte Nerone tramite Polisport per meno del 3%. Le abbiamo messe sul mercato ma per ora non ci sono acquirenti. Su Umbracque rimaniamo al 3%. Su Umbria Digitale manteniamo il 2%. Il 57% della Fat era in liquidazione ma le nostre quote sono particolari, non hanno diritto di voto. Approfondiremo. Infine Tela Umbra, circa il 27%. Avevamo pensato di uscire, lo ha già fatto attraverso Sviluppumbria la Regione. Noi ancora non l’abbiamo fatto e stiamo valutando meglio come farlo, stante il suo valore culturale, storico e commerciale. Cercheremo di fare un’uscita accompagnata dall’ingresso di altri soggetti privati del terzo settore, che anche a livello di compagine societaria, consolidino l’apertura al mercato. Uno dei soggetti potrebbe essere il Centro di formazione G.O. Bufalini. Tela Umbra è un pezzo di storia, dobbiamo mantenere il legame stretto con il Comune, nel rispetto della legge. Continueremo ad approfondire, se è necessario uscire e nel caso come sopperire. La Regione è uscita ma ha garantito le quote finanziarie. Le linee di indirizzo vengono date nella stesura del piano, questo è solo un aggiornamento”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha detto che “dalla relazione si evincono ritardi. Su Polisport in particolare i ritardi sono elementi di riflessione sottolineati da due interpellanze. L’Amministrazione deve chiarire il processo di aggregazione e le valutazioni che ne sono alla base. La parte debitoria di questa società, che doveva essere assorbita con l’acquisto di azioni da Sogepu, può determinare difficoltà. Anche Tela Umbra è un nodo: il lascito Franchetti sostiene questa istituzione e il demanio acquisito dalla Regione non può essere disatteso. Garantire la struttura non è tutto, bisogna onorare l’eredità dei baroni. Il Centro Valtiberina è in liquidazione non traumatica anche perché Sogepu ha rilevato l’immobile con un’iniezione di liquidità che ha permesso di gestire la situazione finanziaria. Sulle partecipate chiedo più trasparenza e coinvolgimento del consiglio”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia ha parlato di un atto “non marginale. E’ l’evoluzione di una storia che abbiamo sempre contrastato. La legislazione nazionale ha creato difficoltà anche a dismettere partecipazioni in cui il comune non ha voce in capitolo come la FAT. Tela Umbra ha le sue luci e molte ombre. Il lascito voleva dare sostegno economico a soggetti fragili attraverso l’arte. Nel contesto odierno non si può pensare che la Regione dà i soldi e la cooperativa decide. Deve stare sul mercato o la Regione deve dare le linee strategiche. Su Polisport, nonostante la proroga remunerata, la relazione arriverà all’inizio dell’anno prossimo. Il consulente dovrebbe venire in commissione. Prendiamo una società che è geopoliticamente in espansione come Sogepu e la fondiamo con una società che ogni anno ha bisogno di pesanti interventi per chiudere in pareggio. Il costo sociale potrebbe essere contenuto con soggetti terzi che inseriscano anche Polisport in un business. Voterò no”.  Marcello Rigucci, capogruppo della Lega, ha detto che “Umbria Digitale per quello che costa e che ci ridà è meglio eliminarla; sono contrario all’entrata di Polisport in Sogepu, dato che la prima perde e la seconda è in attivo. Polisport dovrebbe essere data in gestione gratuita con l’impegno di mantenerla efficiente in tutte le sue parti. I costi sociali saranno alti”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha detto “le aziende che non vanno si dimettono e questo va fatto con Polisport. Voterò contro”. Il sindaco Luciano Bacchetta ha concluso dicendo che “è un aggiornamento. Condivido Lignani sul fatto politico, sono d’accordo con approfondire l’argomento in commissione. La polemica sul Centro Servizi è speciosa: fu una scelta del Gal, un’operazione non negativa, che la legge ci obbliga a lasciare. Da questa punto di vista la vera questione è Tela Umbra, patrimonio della città, che prescinde da valutazioni economiche, avendo un profilo storico, culturale, perfino indentitario. L’ho difesa da gestioni non condivisibili ed oggi è di nuovo in carreggiata. La Tela Umbra non è quella dei Franchetti ma quella della legge 1980, nella quale la Regione acquisiva il patrimonio e concedeva un contributo per la sopravvivenza della cooperativa. La Regione è dovuta uscire, questo mette in difficoltà giuridica il Comune. Combatterò per non uscire. Se non fosse possibile, il Comune deve rimanere dentro in altre forme perché non è una qualunque azienda. Da qui è nata l’idea della Bufalini dove il comune c’è. Per il resto dobbiamo procedere al piano di dismissione delle partecipate”. Bettarelli ha ribadito l’intenzione di “condividere l’approfondimento e il percorso istruito anche in termini di tempi per la fusione. Nella dichiarazione di voto Rigucci ha proposto “di dismettere Umbria Digitale e tenere Tela Umbra” e si è detto contrario alla fusione Polisport. “Mi asterrò”. Per Bucci “l’accorpamento è una decisione di maggioranza, votiamo contro. Il Centro Servizi era nato come rappresentanza del settore legno, che ha subito la crisi. L’obiettivo non era sbagliato. Avrebbe dovuto essere la nuova sede della Mostra del Cavallo. Che nella gestione il pubblico ha difficoltà, è un discorso diverso. Su Tela Umbra la dichiarazione di intenti è molto impegnativa ma l’elemento di finanziamento della Bufalini non può essere a sostegno di Tela Umbra. Coinvolgiamo nella valutazione anche la Regione. Voteremo contro”. Massimo Minciotti, consigliere del PD e presidente della Commissione Programmazione, ha detto a nome del gruppo che “la maggioranza è favorevole”. 

 

 


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