Nel giugno scorso sono stati denunciati 14 extracomunitari tutti di origine magrebina con gravi ipotesi di reato, dalla truffa a falso ideologico e materiale, ma beneficiari di contributi pubblici: “come mai il Comune non ha mai controllato così da evitare danni erariali e assegnazioni economiche improprie?” chiede in un’interrogazione il capogruppo di Forza Italia Cesare Sassolini, alla quale ha risposto il sindaco Luciano Bacchetta ha risposto precisando che “il comune, avendo compiuto tutto quanto in suo potere, è una vittima del reato dal momento che hanno prodotto documenti previdenziali alterati. Sulla residenza, le Amministrazioni locali non hanno margini di discrezionalità e, accertata l’identità dal passaporto, verificato il possesso della carta di soggiorno, controllato che abiti veramente dove dice, ha le mani legate. Con i soggetti, coinvolti nell’indagine, in corso e quindi riservata in molti aspetti, abbiamo proceduto alle verifiche di legge”. Rispetto ad un elemento cruciale su cui il consigliere di opposizione chiedeva chiarezza, la regolarità dell’attività commerciale per la somministrazione di carni, coinvolta nella vicenda, il sindaco ha precisato che “aperta nel 2008, è stata oggetto di controlli su autocertificazioni e requisiti a più riprese, una delle quali ha portato all’emissione di un’ordinanza, poi revocata per adeguamento alle prescrizioni”. “Quanto ai servizi sociali” ha concluso Bacchetta “soltanto uno dei coinvolti ha avuto rapporti con le strutture del comune in un progetto, anche di assegnazioni economiche, motivato dalla presenza dei minori. Anche questo caso dimostra la necessità di una integrazione delle banche dati: il vero interrogativo della vicenda è come siano riusciti a truffare tanti enti pubblici prima che l’illecito emergesse”. “Il Comune e i cittadini sono la parte lesa” ha risposto Sassolini “bisogna fare di più e sono contento che il sindaco lo abbia riconosciuto”.