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Notizie dal Comune

IMMUNITA' PARLAMENTARE: SE NE PARLERA' IN COMMISIONE CON SENATORI E DEPUTATI DEL TERRITORIO
comune
30.08.2017 -

 

 

 

 

 

 

Di immunità parlamentare si parlerà nella Commissione Istituzionale del comune di Città di Castello insieme a deputati e senatori del territorio: il capogruppo de La Sinistra Giovanni Procelli ha accettato la proposta del capogruppo del Pd Gaetano Zucchini, alla sua mozione per la modifica in senso restrittivo dell’articolo 68 della Costituzione sull’immunità parlamentare, prevista per le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle proprie funzioni, in base alla quale solo con autorizzazione della Camera di appartenenza si può procedere ad intercettazioni o a misure restrittive della libertà, salvo condanna definitiva o flagranza.

Per Procelli l’articolo 68 “fu una vittoria della Sinistra perché permetteva a tutti di fare politica senza temere ritorsioni ma oggi non deve essere usato come strumento di disparità tra parlamentari e cittadini, ledendo così il sommo principio costituzionale dell’uguaglianza” o diventare di fatto “un privilegio utilizzato in modo improprio e distorto a scudo dei propri reati o strumento sleale in propria difesa nella dialettica politica”. Gaetano Zucchini, capogruppo del Pd, ha sostenuto che “l’argomento va oltre la decisione locale, possiamo solo dare un’indicazione politica. Negli ultimi 5 anni, la Giunta delle autorizzazioni a procedere ne ha date 3. Restano di fatto due elementi: garanzia a tutela dei parlamentari e contro l’abuso opposto. Chiedo di emendare l’impegno a sindaco e Giunta con una convocazione della Commissione Istituzionale insieme ai parlamentari del territorio per spiegare meglio l’attuale funzionamento per decidere con cognizione”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha chiesto di salvaguardare “la dignità del consiglio comunale e della politica. Il primo, svuotato di ogni potere, si occupi solo di materie su cui possiamo decidere; la seconda offre spettacoli che spingono ad atti come questa mozione. Le garanzie poi non funzionano per tutti: nel 1976 mentre qualcuno impunemente poteva partecipare a cortei dove si sprangava, il deputato del Msi Sandro Saccucci finì in galera pur essendo innocente per la morte di un’attivista comunista, e nessuno si stupì della mancata applicazione dell’indennità parlamentare. Il problema è la dignità della politica: tra poco dovremmo sospendere i lavori del consiglio per andare ad ascoltare Richetti (riferimento all’incontro con Matteo Richetti, portavoce del Pd, in programma la sera di lunedì 28 agosto in concomitanza con il consiglio, nrd). Il taglio delle indennità, da lui proclamato, era già previsto dal governo Monti. Ma è stato stravolto.Tito Boeri che guadagna 25mila euro al mese si sbraccia per il taglio, essendo un precedente di retroattività, poi applicabile anche alle pensioni dei cittadini. Chi vota a favore per l’abolizione dei vitalizi sono quelli che non ce l’hanno”. “Sui Tribunali c’è scritto La legge è uguale per tutti” ha detto Vittorio Morani, capogruppo PSi. “Ma questo non vale per i nostri parlamentari. Con gli anni l’immunità ha cambiato senso e forma. Tuttavia non sono più concepibili tali differenze. L’immunità non deve essere uno strumento di abuso personale. La mozione di Procelli è coerente con i tempi di oggi. Condividiamo il passaggio in commissione con i parlamentari, proposto da Zucchini”. “Qui si vuole usare un’istituzione contro un uomo. Secondo voi Stefano Candiani dovrebbe rinunciare all’immunità parlamentare per i fatti risalenti alla campagna elettorale 2016” ha detto il capogruppo del Movimento Cinque Stelle Marco Gasperi, facendo riferimento vicenda della lettera anonima che il senatore della Lega ha portato in aula e nella quale si adombravano irregolarità durante la campagna elettorale del 2016, oggetto di contensioso.  “La gente di Calzolaro sul piede di guerra, Belladanza e noi parliamo di immunità parlamentare. Invitiamo tutti i parlamentari alla riunione ma convochiamola a Calzolaro. Scegliete una sala grande perché quelli del PD sono 125 gli indagati ricorsi all’immunità parlamentare. Emendo la mozione, stabilendo che noi per primi daremo i buon esempio e autosospendiamoci se non diamo seguito agli impegni assunti con i cittadini”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha invitato ad affrontare problemi concreti. “L’immunità è frutto della dittatura fascista, che aveva cancellato le libertà politiche e personali. Dobbiamo aumentare i meccanismi di controllo. In Parlamento si sono salvati parlamentari grazie al soccorso dei loro colleghi che hanno fatto blocco. Sembra di stare nel PCI, quando partivamo da Marx per arrivare ai problemi del singolo. Il vincolo di mandato: quanti parlamentari hanno cambiato casacca?”. Riccardo Marchetti, capogruppo della Lega Nord, leggendo una relazione tecnica ha sottolineato che “la mozione è generica ed indeterminata per dare una interpretazione restrittiva della norma. L’assemblea costituente ed il legislatore volevano garantire la libertà di decisione per una effettiva dialettica politica democratica. La giurisprudenza conferma che tale immunità non si esaurisce dentro il Parlamento ma ne riguarda le funzioni tipiche con molte eccezioni. L’ambito di applicazione è stato ben delineato per evitare il privilegio illegittimo e la mozione diventa inutile. Se tale iniziativa riguarda la vicenda Sogepu-Candiani, il parlamentare ha rispettato tutte le limitazioni tipizzate”. Per fatto personale, l’assessore Luca Secondi ha definito “la vicenda umanamente pesante. Ferisce l’animo di chiunque anche per la viltà di chi si nasconde. Non ho parlato davanti alle accuse. Ma dall’immunità parlamentare qualcuno ha voluto ricondurla ai fatti dell’anno scorso. Io sono qua a rispondere dentro i tribunali e lo stesso mi aspetto dall’altra parte. Candiani è uno dei firmatari contro l’immunità parlamentare. Perché non cogliere l’occasione? Aspetto questo suo passo che troverei gradito per fare chiarezza dentro il percorso giuridico”. Il sindaco Luciano Bacchetta è intervenuto per dire al consigliere Marchetti, “excusatio non petita, adcusatio manifesta (scuse non richieste, sono un’autoaccusa, ndr). Al Movimento cinque stelle che “dovrebbe richiamare Gasperi per le sue posizioni. L’immunità parlamentare è stata stravolta negli anni. Non c’è bilanciamento nei diritti tra parlamentari e cittadini. Parliamone in commissione con i parlamentari eletti in Umbria. E’ vero che scatta un riflesso corporativo. Viene concessa e votata trasversalmente. Nella vicenda Candiani l’immunità non c’entra niente. Perché c’entrano i fatti e non le opinioni. Leggere una lettera anonima in Senato è un fatto. Chiederemo che rinunci all’immunità, perché se lui non rischia niente, Chi, semplice cittadino, ha creduto a Candiani, qualche guaio lo passerà, non avendo l’immunità parlamentare. Al cinismo dobbiamo mettere uno stop: gli scandali della politica sono quelli legati al predicare bene e razzolare male. Franco Fiorillo, capogruppo Pdl in Consiglio regionale del Lazio, famoso per lo scandalo dei rimborsi era tra quelli che lanciavano le monetine a Bettino Craxi. Questo è indicativo del gattopardismo italiano. Quando l’immunità è lesiva delle persone è immorale. Un senatore della repubblica sbatte un ragazzo eletto consigliere comunale su una televisione nazionale, Caso di voto di scambio a Città di Castello, TG 5 edizione delle 13.00. Questo è un atto di vigliaccheria inaudita, non un’opinione, creare un caso che non esiste. Come tirare una bomba atomica ad una formica. Poi davanti agli avvocati, Candiani non ha detto di andare avanti ma ha invocato l’immunità parlamentare”. Nella replica Procelli ha detto di non “aver voluto sollevare nessuna questione personale. Sono stato mosso dal ripudio per ciò che avviene in Senato. Avrei potuto scrivere in busta chiusa le critiche che ho sentito, mancava solo populismo. Il consiglio comunale non è un recinto. Accetto la proposta di Zucchini e se non accade niente riproporrò la mozione”. 

 

 


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