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Notizie dal Comune

DUE MINUTI DI COMMOSSI APPLAUSI SULLE NOTE DELLA BOHEME HANNO SALUTATO PER L'ULTIMA VOLTA LORENZO TESTI IL BARITONO TIFERNATE SCOMPARSO LA SETTIMANA SCORSA - IL RICORDO DEL SINDACO LUCIANO BACCHETTA ATTRAVERSO UNA LETTERA DI GIOVANNI MICCHI
Comune Palazzo
13.03.2018 -

Un lungo e commosso applauso di oltre due minuti ha salutato, oggi pomeriggio, per l’ultima volta Lorenzo Testi, baritono tifernate di fama internazionale, scomparso la scorsa settimana all’età di 88 anni, sulle note della Bohème del 20 gennaio 1962 al Metropolitan di New York uno dei tanti prestigiosi palcoscenici che lo ha visto protagonista indiscusso con la sua inconfondibile voce. I funerali, con rito civile, si sono svolti nella sala del consiglio comunale alla presenza dei familiari, i figli Eros e Loris, i nipoti Mohan, Nhare e Dafne e le nuore, Anna e Andrea e del sindaco, Luciano Bacchetta. In avvio della partecipata cerimonia funebre (tanti gli amici e conoscenti presenti) è stato il nipote Nhare ha ricordare la figura del nonno soprattutto con gli strumenti musicali e l’arte che lo hanno contraddistinto per tutta la vita: il musicista, maestro Emanuele Ragni, ha suonato il trombone a coulisse King del 1917. Successivamente il sindaco Luciano Bacchetta ha tratteggiato un breve ma intenso ricordo di Lorenzo Testi, “un pezzo di storia vera della nostra città, della piazza, del bar Tre Bis, dei veglioni, del partito socialista della goliardia”. “Inconfondibile con il suo portamento distinto, i riccioli al vento a passeggio per la città i suoi vicoli, le sue piazze, Lorenzo Testi, è stato per noi che lo abbiamo conosciuto ed apprezzato un riferimento, un simbolo di castellanità, come i suoi amici Giuseppe Morbidelli, Dino Calagreti e Nicola Bombardiere, sempre accanto in ogni circostanza politica, istituzionale e ricreativa”. Il sindaco Bacchetta, che ha trattenuto a stento la commozione ha concluso il suo intervento citando una lettera che gli è stata inviata da Giovanni Micchi un amico di famiglia di Lorenzo Testi, appassionato di musica (come il padre Marcello), di sport e delle tradizioni e storia della città: “Grazie Lorenzo, grazie a nome di generazioni di tifernati, molti dei quali non ci sono più, ma che con te, grazie a te hanno passato serate piacevoli indimenticabili, compresa perché no anche la grande era del TreBis.”  Al termine della cerimonia ufficiale, prima che il corteo funebre ha proseguito il suo cammino per il cimitero monumentale, un applauso sulle note della Bohème ha salutato il grande baritono tifernate che tutti si ricorderanno per i “riccioli al vento”, il sorriso, la signorilità e l’amore per la sua famiglia, la sua città e la sua gente.  Lorenzo Testi (nato a Città di Castello il 28 Settembre 1929) ha incantato i teatri di tutto il mondo. I primi esordi musicali con la cold-jazz, orchestrina tifernate nella quale suonava il trombone a coulisse, importando così nel territorio le musicalità americane. Debutto vocale nella Schola Cantorum, dove grazie all'intuizione del maestro R. Arcaleni e al mecenatismo del concittadino Amedeo Corsi, riuscì ad emergere a Perugia, sotto la prestigiosa cura del baritono Gino Becchi. Vincitore del Concorso del Teatro Lirico sperimentale di Spoleto (nel 56 esibendosi con "Un ballo in maschera" di G.Verdi). Da quel primo importante successo è poi approdato alla Scala di Milano sotto la direzione artistica di Antonio Ghiringhelli, che, fiducioso del talento del baritono tifernate, gli ha consentito di sostituire il notissimo R. Panerai nella Carmen di Bizet. A seguito di una brillante carriera si è esibito nei più prestigiosi Teatri Lirici di tutto il mondo, (in Germania il “Der Spiegel” lo definì come il nuovo Titta Ruffo, poi Russia e altri paesi d'Europa). In America dove nei primi anni sessanta ha calcato i più prestigiosi palcoscenici tra i quali il Metropolitan di New York, conoscendo i più importanti personaggi della politica e dell'arte del vecchio continente. Alla metà degli anni sessanta tornato in Italia ha continuato ad esibirsi in opere dalla particolare complessità artistica concludendo la sua carriera di cantante alla fine degli anni 60. Con lui si chiude un’esperienza storica meravigliosa che lo ha visto al fianco di altrettanto prestigiosi interpreti quali Anita Cerquetti. La comunità tifernate lo ricorda quale celebrato ed indimenticabile artista della Lirica internazionale che tanto lustro ha donato alla città. Lorenzo Testi ha partecipato inoltre in maniera attiva alla vita culturale cittadina: fra i promotori del Circolo Culturale “Luigi Angelini”, responsabile della musica, di cui fu indimenticato ed insostituibile direttore artistico dei “pomeriggi musicali”.

 

Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera-ricordo di Giovanni Micchi che il sindaco Luciano Bacchetta ha letto durante la cerimonia funebre.

 

“Ciao caro Lorenzo e così anche tu, classe 1929, ci hai lasciati. Quanti bei ricordi...e che tempi! Sei stato amico di una vita/compare di mio padre che oggi ti piange, mio amato, direi venerato padrino di battesimo, adorato amico di famiglia, dove appena potevi ci portavi i tuoi racconti di vita spesso brillanti (perché tu sei stato brillante come pochi) la tua simpatia, simpatia di cui hanno potuto usufruire generazioni di 'castelani'. E poi le tue passioni, una in particolare poi diventata lavoro. Fin da giovanissimo la musica, il canto, inseparabile da mio padre nel far nascere spettacolini/riviste a due o più (anche con Carlo Fuscagni) o nelle centinaia di presenze nelle varie orchestre cittadine (i famosi veglioni 5 giorni alla settimana!) spesso a guida Ernestino Ottaviani e poi Anita Cerquetti, quando agli albori con mio padre e l'altro grande talento, il tenore Adelio Alunni, provavate in Castello le opere liriche anche intere. E poi finalmente il tuo grande volo, da Baritono, partito da Spoleto, che ti ha fatto girare l'Italia e il Mondo, un periodo anche con il coro della Scala. Tanti ricordi, la tua amata Juventus, i regali che mi riportavi riempiendomi il cuore (uno su tutti,ero piccolino, la fedele riproduzione del pallone della Coppa Rimet del 1958) ma soprattutto una delle tue frasi preferite in cui dicevi tornando appena potevi a Castello a rivivere la tua famiglia (fammi ricordare con affetto tua moglie Liliana che ci ha già lasciati e poi i tuoi figli Eros e Loris) che avevi girato il mondo ma che per te la città del cuore, la più bella rimaneva Città di Castello. Grazie Lorenzo, grazie a nome di generazioni di tifernati, molti dei quali non ci sono più, ma che con te, grazie a te hanno passato serate piacevoli indimenticabili, compresa perché no anche la grande era del TreBis. Riposa in pace LORENZO TESTI, nella foto con i tuoi 'panni' dalla Boheme, sei stato un grande tifernate! La Famiglia Micchi: Marcello, Alma, Flavia, Giovanni “.

 


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