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Notizie dal Comune

L'IMPOSTA SULLA PUBBLICITA' TORNA IN COMMISSIONE: IN ATTESA DEI DATI DEL 2018, SI LAVORERA' SUL REGOLAMENTO.
Piazza Matteotti
12.10.2018 -

 

 


 

 

Della gestione dell’imposta pubblicitaria a Città di Castello, prima e dopo, con la gestione di Dogre, si riparlerà, una volta acquisiti i dati definitivi del 2018. In attesa del quadro completo, la Commissione Servizi, presieduta da Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, ha deciso di avviare un esame del regolamento risalente al 1993. Questa la principale risultanza della seduta di ieri, giovedì 11 ottobre 2018, indetta su sollecitazione di Castello Cambia e Forza Italia. La Dogre è l’azienda che ha attualmente in affidamento il servizio per la riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità e dei diritti sulle pubbliche affissioni a seguito di una gara ad evidenza pubblica. In precedenza il servizio è stato svolto da Sogepu.


Per Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, “L’avvento del nuovo servizio ha determinato condizioni degli utenti difficili. Qualcosa non ha funzionato, le proteste ancora ci sono. Il fatto che non si vogliono produrre i dati della precedente gestione è una questione politica. Quanto sono i debiti non esigibili lasciati da Sogepu?”. Per Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, “il problema è che il territorio da venti anni vive in una situazione in cui le regole non erano state comunicate e i soggetti venivano chiamati in maniera random a pagare. Qualcuno era più fortunato, qualcuno meno. Sarebbe stato meglio un periodo di moratoria. Oggi i cittadini si sentono traditi. Cambiamo il regolamento”. 


Michele Bettarelli, assessore alle Finanze, ha precisato che “l’Amministrazione ha incontrato le associazioni di categoria e i settori specifici, come ad esempio le agenzie funebri. In quell’occasioni è stato distribuito un vademecum, stampato da Dogre. Nella realtà dei fatti non è cambiato niente. Il gestore attuale si muove nello stesso quadro normativo del precedente: uguali le leggi e le tariffe. Parlando con diversi interlocutori sia singoli che associati, ho colto uno stato d’animo rassicurato. Dogre non si è mossa in modo rigido, attraverso avvisi di accertamento ma con un contatto personale”. Riccardo Carletti, assessore al Turismo e Commercio, ha specificato che “I commercianti del centro storico per la prevalenza non hanno insegne che ricadono sotto Dogre ma sono coinvolte solo per l’allestimento delle vetrine. Che faceva prima il gestore: o è troppo attivo ora o era troppo passiva prima. Questa città non ha mai scelto uno stile repressivo e Sogepu, che ha gestito il front office della pubblicità in maniera egregia, aveva un tallone di Achille nella riscossione. Forse non aveva tanto personale per fare le azioni di controllo. Può essere una mancanza in una missione aziendale complessiva molto proficua così come è un aspetto critico l’autocertificazione mendace del cittadino”. 

 


 

 

Rispondendo ad alcune domande dei consiglieri, la Dogre, presente con l’amministratore delegato Armando Greco e il direttore della sede tifernate Mirco Patacca, ha illustrato l’attività svolta dal 12 gennaio 2018, giorno in cui si è insediata, dichiarando “Di certo ci sono 1000 depliant informativi distribuiti a cittadini ed associazioni. Dopo gli avvisi bonari e gli incontri, è stata la volta di una cartolina dopo la quale tanti cittadini sono venuti ed hanno regolarizzato. A chi non ha risposto arriveranno gli accertamenti con le sanzioni e non posso esimermi, pena infrangere la legge. Stiamo procedendo ad un censimento delle postazioni pubblicitarie e abbiamo chiesto ai Vigili urbani una collaborazione per tutti gli impianti del territorio. Non sono state inviate sanzioni”. La dirigente del Settore Finanze Gigliola Del Gaia ha fornito alcuni dati, parziali poichè riferiti ai primi tre trimestri dell'anno, parlando di 360mila euro riscossi al 30/9 per l’imposta pubblicitaria, più 58mila euro di pubblica affissione per un totale 418mila euro, con un incremento rispetto agli introiti precedenti medi annui. Per il Cosap, che riguarda l’occupazione di suolo pubblico, quindi anche i passi carrabili, l'importo della lista di carico emessa è a 114mila euro. Le comunicazioni per l'occupazione di suolo pubblico ai cittadini sono state fatte sulla base delle tariffe dell’Amministrazione mentre prima l’interessato procedeva per autoliquidazione: l’incasso al 30 settembre è 92mila (si ricorda che sugli importi oltre 600 euro è possibile richiedere al Comune la rateizzazione). La media annuale precedente si attestava a circa 74mila.  Per la Cosap temporanea abbiamo al 30 settembre una riscossione di 95mila euro comprensivi di 11mila euro della Tarig, la tassa sui rifiuti giornaliera, rispetto alla quale la media annuale si attestava sui 97mila euro.

 


Il dibattito. Molti interventi nel dibattito: il presidente Procelli ha parlato di “aumenti fisiologici ai maggiori controlli”, Marcello Rigucci, capogruppo della Lega, ha chiesto conto di due sue osservazioni, se “è stato affisso il numero civico e se il pos sia a disposizione degli utenti. Alcuni, lontani per mesi, al ritorno trovano importi con interessi usurari. Il cittadino per i passi carrabili deve fare domanda in comune e pagare altrove”. Massimo Minciotti, consigliere del Pd, si è detto “soddisfatto del percorso che abbiamo intrapreso quando la Sogepu ha deciso di non occuparsi del servizio. Il problema è che è malato il sistema Italia. Dogre svolge questo servizio in molti altri comuni, sa cosa fare e fa sì che non ci siano più zone di incertezza sul tributo. Quello che chiedo alla Dogre è di avere un rapporto corretto con i cittadini e con le agenzia della pubblicità e con i geometri i tecnici perché secondo me molte violazioni dipendono da autodenunce non corrette dei cittadini”.  Vittorio Vincenti, consigliere di Tiferno Insieme, ha osservato come “l’intervento della Dogre in base alla norma è stato notato perché Sogepu non rispettava la norma. Sono d’accordo nel cambiare il regolamento ma nascono delle domande: sul pregresso non riscosso si prospettano dei danni tributari. I numeri della dirigente significano che la Dogre fa il suo lavoro. Sul piano politico mi auguro che nessuno sollevi il fatto che in questi anni non c’è stata questa gestione vantaggiosa, potrebbe uscire fuori che c’è un danno erariale. Gli amministratori degli ultimi dieci anni sono sempre gli stessi e non si possono tirare fuori, così come Sogepu. Chi è che non ha vigilato? Come mai dal 1993 non abbiamo verificato?”. Valerio Mancini, consigliere della Lega, ribadendo l’opportunità di avere i dati del pregresso, condivisa con gli altri commissari, ha parlato di voler procedere “alla verifica del flusso degli introiti precedenti ed attuali, mi auguro che non ci siano elementi. Se aumenta non dipende purtroppo dal maggiore numero delle aziende, che non è aumentato. Mi associo a Vincenti, Sogepu ha rinunciato. L’approccio vero i cittadini deve essere collaborativo ed umano, sono arrivate cartelle che hanno spaventato le famiglie, da quattromila cinquemila euro. Famiglie ed imprese sono terrorizzate e nel momento in cui finisce nei recuperi coatti è un dramma per le imprese familiari. Raccogliete anche le criticità. Se ci sono macro errori è un conto ma se la logica applicata vuole evitare la severità che porta allo sterminio le famiglie è diverso. Molte aziende sono in difficoltà, imprese chiuse pagano le tasse locali e tasse per zone commerciali. Cambiamo il regolamento”. Marco Gasperi, capogruppo Movimento Cinque Stelle, ha ribadito il punto del introito pregresso non riscosso e della dimensione della platea di cittadini che non sono in regola per chiedere una ricognizione quando i dati del 2018 saranno consolidati e da qui fare un bilancio del prima e del dopo Sogepu”. Vittorio Massetti, consigliere del Pd, ha chiesto di rivedere, se veramente è applicato, quello che è stato definito un tasso usuraio. Complimenti alla Dogre per il personale, altamente qualificato e disponibile. Manteniamola”. 

 

 


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