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Notizie dal Comune

BURRI A NEW YORK: VERSO IL TERZO MUSEO DELLA GRAFICA. NEL 2016 IL GUGGENHEIM AI SECCATOI
burri centenario
15.10.2015 -

“Non esito a definire epocale la mostra di Alberto Burri al Guggenheim” : con queste parole del presidente della Fondazione Burri Bruno Corà ha preso il via la conferenza stampa di resoconto dell’inaugurazione della retrospettiva di Burri a New York, “una punta di diamante del Centenario” ha proseguito Corà, specificando che “Il museo aveva già dedicato nel 1957 una personale al maestro ma l’esposizione The trauma of painting è la più grande che Burri abbia mai avuto per movimento di informazione e comunicazione, circostanza che si innesta in un Centenario ormai incalzante. Siamo appena tornati dall’America e partiamo per la Sicilia, dove sabato 17 ottobre si inaugura il restauro del Cretto di Gibellina. Anche per un museo come il Guggenheim accogliere Burri ha avuto i contorni del fatto storico: il direttore durante la cerimonia ufficiale ha più volte ringraziato comune, Regione e Fondazione, la testata più diffusa nei 5 continenti, il N.Y. Time, ha riservato alla mostra una pagina e mezza a firma del responsabile della Cultura, il catalogo realizzato per la retrospettiva per qualità si aggiunge ai sei volumi del catalogo generale che la Fondazione presenterà il 20 e 21 novembre a Perugia in un convegno su materia, forma, spazio, promosso con l’Università”. The trauma of painting si compone di circa cento opere, un terzo derivanti dalla Fondazione Burri, altre appartenenti a gallerie e a privati. L’inaugurazione non esaurisce gli eventi che N.Y. riserverà alla mostra nel cui programma collaterale è inserita anche una rassegna cinematografica di cinema neorealista, performances sul teatro di guerra e una nuova coreografia del balletto che Minsa Craig, la moglie di Burri, realizzò, ispirata dall’arte del marito sulle musiche composte nel 1967 da Tōru Takemitzu. “Abbiamo voluto aprire un canale diretto con la stampa locale per trasmettere pienamente il significato storico della retrospettiva del Guggenheim, che somma al valore scientifico, culturale e promozionale, anche un valore emotivo per noi tifernati e per chi in quella circostanza ha rappresentato la città” ha detto il sindaco Luciano Bacchetta, unitamente all'assessore alla Cultura  Michele  Bettarelli, “è stato quasi commovente assistere all’inaugurazione e al ringraziamento che il direttore del museo ha rivolto a Città di Castello per un evento avvertito nella sua rilevanza mondiale: di questa eccezionalità a N.Y. c’era una percezione piena, consapevole, che noi forse ancora non percepiamo in tutta la sua grandezza. Voglio ringraziare la Fondazione Burri, che è stata fautrice della mostra: negli anni ci siano state polemiche ma la Fondazione ha lavorato in modo serio e ha dato corpo ad un progetto che sarebbe sembrato fino a qualche tempo fa utopistico". "Da N.Y si parte per guardare al futuro" hanno aggiunto sindaco e assessore" la collaborazione con la Regione che si rafforzerà in vista della mostra a cui Guggenheim e Fondazione lavoreranno e che verrà ospitata nei Seccatoio nel 2016; il museo della Grafica, il terzo museo di Burri, quello a cui teneva in modo particolare, il vero sogno del Maestro. Realizzarlo sarà un atout per Città di Castello e per l’Umbria”. Condividendo la stessa partecipazione emotiva, l’assessore regionale Fernanda Cecchini ha parlato dell’esperienza a New York nei termini di “un successo oltre le aspettative, che conferma come il rigore, la qualità e la serietà, che sono stati i connotati costitutivi della Fondazione, premino sempre. Le istituzioni hanno condiviso e sono state vicine a questa opera che sta producendo frutti maturi. La Regione continuerà a sostenere la valorizzazione di Alberto Burri soprattutto nella prospettiva del terzo museo, che rafforza l’immagine dell’arte contemporanea in Umbria, con un circuito diffuso di presenza museali che ha il baricentro a Città di Castello, per accogliere turisti ma anche per rimarcare la fisionomia di un territorio che ha sempre protetto il valore della qualità della vita”.

Conferenza stampa. Rispondendo ad alcune sollecitazioni, il presidente Bruno Corà ha ribadito la centralità di Città di Castello nella promozione di Alberto Burri (“per vedere le sue opere era necessario andare a Città di Castello, la cornice che lo aveva così tanto ispirato, ecco perché progettò qui i suoi musei”); il sindaco Bacchetta ha annunciato che l’assessore Andreina Ciubini rappresenterà l’Amministrazione a Gibellina e lo farà ospite della Fondazione “cosi come sindaco e vicesindaco nella trasferta a New York e nelle altre due (a Bruxelles e a Gibellina) svolte nell’ambito del Centenario. Ma Città di Castello avrebbe dovuto esserci anche se la trasferta fosse stata pagata con soldi pubblici. Era un atto dovuto come istituzioni considerando la portata dell’evento e il protagonista”. “La realizzazione di Piazza Burri è un sogno un po’ come la mostra di New York – ha concluso il sindaco - e contiamo di fare passi in avanti molto presto. Ci stiamo lavorando insieme alla Fondazione”. Sul punto delle spese di viaggio, anche l’assessore Cecchini ha specificato che “la Regione ha coperto una dei due rappresentanti istituzionali. Sono d’accordo nel censurare i politici che rubano o sprecano ma l’Umbria aveva il preciso dovere di accompagnare uno dei suoi figli più grandi a N.Y dove era atteso per un tributo di livello mondiale”.

Inaugurazione del Cretto di Gibellina. Sarà inaugurato sabato 17 ottobre, a 30 anni dall’avvio, il Grande Cretto di Gibellina, sorto sopra la vecchia città di Gibellina distrutta dal terremoto che colpì la Valle del Belice, in Sicilia, nel 1968. Numerosi artisti risposero all’appello dell’allora sindaco Ludovico Corrao per contribuire ad una rifondazione urbana. Burri nel 1981 scelse di operare sui ruderi del sisma, che inglobò nel cemento e nel rispetto del vecchio assetto stradale. Un labirinto bianco che copre 66mila metri quadrati. In occasione dell’inaugurazione alle 20,00 di sabato 17 Ottobre si svolgerà la prima edizione di “Cretto Earth Fest” con l’evento Audioghost68, un’opera per luci, suoni e mille attori, appositamente concepita per il Grande Cretto dal musicista anglo-italiano Robert Del Naja e dall’artista Giancarlo Neri, musica e danze sotto la regia di Percussion Voyager e Max Passante.

 


CittądiCastelloNotizie- Agenzia stampa del Comune di Cittą di Castello
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