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Notizie dal Comune

CHIUDERE IL FESTIVAL DELLE NAZIONI O AZZERARE I VERTICI INSERENDO NUOVE FIGURE SUL PIANO ORGANIZZATIVO E PROMOZIONALE - INTERROGAZIONE DEL CONSIGLIERE DI "CASTELLO CAMBIA", VINCENZO BUCCI
teatro illuminati
10.08.2016 -

Chiudere il Festival delle Nazioni oppure rilanciare la manifestazione in maniera radicale partendo dal rinnovo totale dei vertici affidando la guida e la gestione “a soggetti di chiara e incontestabile fama sotto il  profilo artistico nonché sul piano organizzative e promozionale”. E’ quanto richiesto dal consigliere comunale di “Castello Cambia”, Vincenzo Bucci, in una interrogazione al sindaco, presidente del consiglio comunale e assessore con delega alla cultura. “Premesso che il Festival delle Nazioni da anni ormai non attira pubblico  sufficiente, né produce rassegna stampa di qualche risonanza e per questo è sottoposto a drastici tagli dal F.U.S (Fondo Unico Spettacolo) ed inoltre non produce indotto alcuno  al punto  che nei giorni di svolgimento della manifestazione  le strutture alberghiere non registrano alcun incremento  e che addirittura alcuni esercizi e ristoranti chiudono per ferie nel suddetto periodo a riprova che l’incremento turistico resta una chimera – precisa Bucci nell’interrogazione - non giova in alcun modo all’immagine della città, un tempo proiettata a livello internazionale  e ora ridotta  a malapena agli angusti limiti regionali. “Il Festival delle nazioni non dà luogo ad alcuna visibilità mediatica per Città di Castello, mancando da tempo immemorabili di prime, esclusive e produzioni proprie, cioè delle componenti essenziali perché un Festival possa essere considerato tale e non una delle mille rassegne generiche che ormai ogni campanile può vantare- prosegue, Vincenzo Bucci - non riesce a creare un reale coinvolgimento della città che nemmeno più  esprime una stagione musicale invernale, altrimenti trait d’union naturale tra un’edizione e l’altra della kermesse, non interessa proprio imprenditori e privati che sono comprensibilmente attratti soltanto da  realtà in grado di  realizzare un’autentica proiezione esterna del territorio”. Nell’interrogazione Bucci chiede infine, “se non si ritenga doveroso giungere alla chiusura del Festival nella prospettiva che in tali condizioni il 50esimo anniversario dell’anno prossimo, lungi dal costituire  un momento di valorizzazione della città, rappresenti invece  un elemento controproducente nel raffronto con il passato della manifestazione stessa e nel paragone con il Festiva dei Due Mondi e di Umbria Jazz, o se, in alternativa, non si ritenga di procedere a resettare radicalmente l’esistente nell’ottica di un rilancio reale e globale della manifestazione,  a partire dal rinnovo totale dei vertici da affidare a soggetti di chiara e incontestabile fama sotto il  profilo artistico nonché sul piano organizzative e promozionale.”

 


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