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Notizie dal Comune

CONSIGLIO COMUNALE: L'EX MINISTRO GIOVANNA MELANDRI NEL CONSIGLIO DELLA FONDAZIONE BURRI, CONVERGENZA DELLE MINORANZE SU CORA' E SALVATO. TIFERNO INSIEME E CASTELLO CAMBIA ESCONO
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22.09.2017 -


Giovanna Melandri, ex Ministro e presidente del museo Maxxi di Roma, entra nella Fondazione Burri, su voto del consiglio comunale di Città di Castello che conferma Bruno Corà e Rosario Salvato, presidente e vicepresidente uscente. Il voto, ogni scheda un massimo di tre preferenze, - quante i membri da nominare -, ha dato come esito: 14 voti Bruno Corà, Rosario Salvato e Giovanna Melandri 12 voti e un voto a Nicola Morini. Nelle dichiarazioni delle minoranze hanno annunciato convergenza su Corà e Salvato Movimento Cinque Stelle, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega Nord. Castello Cambia e Tiferno Insieme non hanno partecipato al voto.
Il discorso del sindaco. “Andiamo a rinnovare la rappresentanza della Fondazione Burri dopo quattro anni di grandi risultati, lo stile e la correttezza della delegazione” ha detto il sindaco di Città di Castello Luciano Bacchetta introducendo in consiglio comunale il dibattito per il rinnovo delle nomine in seno all’organismo. A volte ha dovuto lavorare in solitudine, facendo fronte da sola a tutte le spese del Centenario, compreso il terzo museo Burri. Questi meriti vanno sottolineati con forza perché venivamo da anni critici, con polemiche, cause legali, conflitti e qualche scandalo. La Fondazione è uscita da quelle vicende in maniera ineccepibile, l’ultimo consiglio d’amministrazione ha fatto molto bene ed instaurato un rapporto eccellente anche con la città. L’inaugurazione del Centenario, la mostra al Gughenaim sono elementi oggettivi al di là delle valutazioni politiche. Bruno Corà, Fabio Nisi, Rosario Salvato, eletti da questa assise, hanno svolto un ruolo fondamentale e li ringrazio in modo non formale. Anche il rapporto con il consiglio e con la commissione si è strutturato in modo favorevole a rafforzare il giudizio sul lavoro svolto. Con la Fondazione siamo impegnati anche per la realizzazione di Piazza Burri, un’opera urbanistica di dimensioni colossali su un pezzo importante del centro storico. Il confronto con gli attuali vertici è spedito, quando sarà il momento ci sarà un confronto con il consiglio. Dentro il Consiglio siedono 3 membri dell’Associazione per la tutela dei monumenti, tre di scelta dell’Università la Sapienza di Roma, tre per la Cassa di Risparmio, su cui il Comune non ha influenza se non morale, tre indicati dal Comune. Io spero che siano confermati gli attuali vertici, presidente Bruno Corà e vicepresidente Rosario Salvato. Questo è il mio auspicio. Se vogliamo realizzare Piazza Burri, la continuità degli interlocutori è importante”. Sul meccanismo delle nomine il sindaco ha precisato: “In occasione delle precedenti nomine l’opposizione ricorse al Tar, che ribadì la sovranità delle scelte del consiglio. Interpreta lo spirito di Burri che nella scelta sia coinvolto tutto il consiglio e mi impegno per modificare il regolamento, inserendo il voto limitato, per dare rappresentanza alle minoranze. Dovremmo superare la fase della contrapposizione su Burri, che è con la Fondazione un patrimonio della città e dobbiamo sapere accompagnare il grande progetto di Piazza Burri con condivisione e certezze. Propongo la riconferma di Bruno Corà e Rosario Salvato e di condividere la proposta dell’ex ministro Giovanna Melandri, ora presidente del museo Maxxi di Roma. Il voto è segreto. E’ stato questo sindaco a riportare la Fondazione Burri in consiglio comunale, come voleva Burri, perché chi mi ha preceduto aveva avocato a sé le nomine”.
 
Dibattito. Gaetano Zucchini, capogruppo del Pd, ha definito “il momento importante per la Fondazione Burri e la città. La Fondazione è una delle perle di questo paese, il lavoro del passato consiglio è ottimo a partire dal Centenario, dalla disponibilità dei rappresentanti del consiglio. Ringraziando Fabio Nisi, Zucchini ha definito Giovanna Melandri, “una proposta del PD per dare un segnale forte. Siamo contenti che abbia detto di sì: Ministro dei Beni culturali, è presidente del Museo nazionale delle arti del XXI secolo, primo museo dedicato alla creatività contemporanea, a cui Burri appartiene a pieno titolo”. Vincenzo Bucci, capogruppo di Castello Cambia, ha sostenuto di aver valorizzato “anche come forza politica il lavoro svolto dalla Fondazione Burri. La delegazione ha avuto rapporti più con la maggioranza che con la città. La progettualità non è stata condivisa. L’accordo proposto dal sindaco non vogliamo metterlo in discussione, non disturberemo il manovratore. Usciremo dall’aula al momento del voto e auguriamo a chi verrà eletto di rappresentare anche le nostre istanze”. Vittorio Morani, capogruppo del Psi, ha dichiarato che “il consiglio può modificare il regolamento con il voto limitato e deve farlo. Abbiamo discusso dei nuovi nomi: non come hanno fatto i sindaci precedenti, Orsini e Cecchini, che nominavano direttamente. Il giudizio sugli uscenti è unanimemente positivo. Al posto di Nisi, dobbiamo portare su questo tavolo una persona credibile e autorevole, che rappresenti tutta la città e alzi ancora il livello della Fondazione. La Melandri è la figura giusta. Sarebbe un onore che i tre membri proposti siano i nomi di tutto il consiglio”. “Avevamo auspicato un nome da condividere” ha detto il capogruppo del Movimento 5 Stelle Marco Gasperi “La Melandri è una veriniana espressione del PD. Siamo all’apice del riciclaggio politico: né novità, né cambiamento. Presiede il Maxxi con emolumenti di circa 100mila euro nonostante i deficit del museo almeno fino al 2013, ultimo bilancio disponibile. Ha nominato il direttore, Francesco Spano, suo consulente amministrativo e docente della scuola di formazione del Pd. Il cognato e il commercialista sono coinvolti in Mafia Capitale. Io voterò Corà e Salvato ma non Melandri”. Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia, ha ripercorso alcuni passaggi: “Nel 2015 la non condivisione dei tre nominativi era di metodo - violava la volontà di Burri - e per la mancata condivisione della terna. L’operato degli uscenti, che hanno detto la loro non scaldato la sedia, è positivo pur tra qualche ombra. La mostra di fine anno era mondiale ma per colpa della politica - no infrastrutture - e forse anche della Fondazione, non ha avuto il riscontro adeguato: media di presenza 40 al giorno nei tre musei. Dal punto di vista promozionale bisogna fare passi avanti. Dò atto a Corà e Salvato di meritare una riconferma, sulla Melandri non entro nel curriculum, ma dissento perché, nell’apertura all’esterno che ha fatto il Maestro per la Fondazione, la terna del comune tutela l’anima locale. No al papa straniero, ce ne erano molti di cardinali locali. La maggioranza si assuma la responsabilità di non avere una votazione unanime”. Riccardo Marchetti, capogruppo della Lega Nord, ha sottolineato quanto detto da Corà, rispetto “alla penalizzazione di Burri per la mancanza di infrastrutture. Il curriculum della Melandri non è eccellente. Per noi è impensabile una persona che ha un passato politico chiaro e di cui anche Renzi si è stupito per il passaggio con uno stipendio di 100mila euro dal Parlamento al Maxxi. Avrei avuto anch’io nomi esterni. Grazie al sindaco per aver coinvolto i consiglieri e auspico che il voto limitato venga introdotto, per tutelare le minoranze”. Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, ha detto che “è un giorno importante perché la politica finalmente ha portato i suoi frutti ed ha vinto sulle sentenze. Non possiamo dimenticare la battaglia legale del 2015 per il voto limitato, finanziata da Andrea Lignani Marchesani, allora consigliere regionale. Oggi si ridà quello che a Burri era stato tolto da una politica miope e prepotente con l’impegno a cambiare il regolamento: voteremo Corà e Salvato”. Per Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, “Era il momento giusto per superare contese e liti sull’eredità del Maestro, favorendo una maggiore osmosi con la città e il consiglio, in nome della trasparenza, attraverso una rappresentanza unitaria. Non c’è stato un confronto a tutto tondo né l’espressione di un rappresentante della minoranza. L’impegno a concederlo nella prossima legislatura è una foglia di fico. Se si volesse aprire alle opposizioni, si può fare anche subito non c’è bisogno di cambiare il regolamento. Avevo dei nomi, nessuno mi ha chiesto chi fossero. Sui curriculum della Fondazione Burri, la Melandri non sarà l’unica a non avere competenze. Sopravviveremo a chi si sfila dalla minoranza. Non voteremo nessuno dei tre”. Michele Bettarelli, vicesindaco e assessore alla Cultura, ha sottolineato “il plauso unanime per il loro operato. Le cose fatte sono molte: dalla mostra da Burri a Piero, il cretto di Ghibellina, il teatro continuo a Milano, il Rendez vous, la mostra Lo spazio di materia, il terzo museo. Non dimentichiamo il percorso di 3000 bambini, A scuola da Burri, per legare le generazioni future al Maestro. Riconfermiamo presidente e vicepresidente e auspichiamo che Giovanna Melandri sia un valore aggiunto. Guardando al futuro, un nuovo impulso va dato”. Nelle conclusioni il sindaco ha invitato a leggere “in modo positivo questo confronto, duro ma democratico. Con un clima diverso dalla precedente nomina. Corà e Salvato sono espressioni solo di un buon lavoro svolto non della maggioranza, la proposta della Melandri è venuta dal Pd. Che un ex ministro accetti di lavorare per la Burri, sia una grande vittoria della Fondazione. C’è stato un progresso innegabile tra le nomine del sindaco e quelle del consiglio e oggi la prospettiva di un voto limitato - ha detto rispondendo a Morini - Rivendico il merito di aver migliorato i rapporti tra città e Burri e di aver lavorato per il terzo museo. La vera battaglia è per Piazza Burri, che non si può fare senza la Fondazione”.
 
Nelle dichiarazioni di voto, eccezione sulle modalità. Morini e poi Lignani hanno proposto di modificare il numero di scelte del voto, abbassando le preferenze “perché anche l’opposizione sia cogente nell’esito, come indica il Testo Unico”. Morini ha chiesto la verbalizzazione della richiesta: “O una preferenza o collegi separati”. Lignani ne ha proposte due. Sassolini ha aggiunto “Se votiamo i nomi della maggioranza è perché Morini non mi ha fatto proposte. La maggioranza ribadisca che introdurrà il voto limitato”. Il sindaco ha chiesto di tornare all’oggetto e ha confermato la volontà di introdurre un meccanismo che renda decisivo nelle nomine il ruolo delle minoranze”. Mirko Pescari, consigliere del Pd, ha invitato a mettere in votazione la proposta, che in nessuna forma è stata giudicata ammissibile dal segretario: “Il voto è segreto”.
 
Giovanna Melandri è nata a New York il 28 gennaio 1962. Ha una figlia e vive a Roma. Si è laureata cum laude in Economia e Commercio all’Università di Roma. Dal 1 novembre 2012 è Presidente della Fondazione MAXXI. E’ stata Ministro per i Beni e le Attività Culturali dal 1998 al 2001. È stata membro della Camera dei Deputati dal 94 al 2013. (Notizie da curriculum Maxxi e Wikipedia)
 

 


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