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Notizie dal Comune

MIGRANTI IN COMMISSIONE SERVIZI: "NO CASI DI SPACCIO". LA LEGA: "OSPITATI SENZA AGIBILITÀ, ANDREMO DAL PREFETTO". ANCORA DIBATTITO SU ACCOGLIENZA DI CERBARA
Piazza Gabriotti
21.09.2018 -


Sebbene non sia stato accertato nessun caso di spaccio riconducibile ai richiedenti asilo di via Abetone, la commissione Servizi del comune di Città di Castello, che, giovedì 20 settembre, su proposta della Lega, si è occupata a partire da un episodio risalente al maggio scorso, della situazione 18 ragazzi ospitati nel quartiere La Tina, ha dibattuto a lungo sulle modalità dell’accoglienza   nel territorio, spaziando ad ampio raggio su problematiche e prospettive della cosiddetta Emergenza-immigrazione, che a Città di Castello è quantificabile in 24 beneficiari in carico a Arci Solidarietà e 30 a Caritas.
Due le novità emerse: ad ottobre uno dei tre degli appartamenti sarà liberato e il numero dei richiedenti asilo di via Abetone diminuirà fino a 12; la seconda è che “da circa un anno gli sbarchi non sono più un’emergenza” ha detto Barbara Pilati, coordinatrice per Arci Solidarietà Ora d’aria dei progetti di accoglienza straordinaria, “di conseguenza la presenza dei richiedenti asilo è destinata ad esaurirsi in base ai tempi di istruttoria delle loro domande”.
Il presidente Giovanni Procelli ha ricordato come “la commissione nasca dal ritrovamento, durante un sopralluogo dei Carabinieri con le unità cinofile di un quantitativo di droga nei pressi di via Abetone” ma per l’assessore alle Politiche sociali Luciana Bassini “la parola spaccio sia da eliminare. Non abbiamo ricevuto ufficialmente nessuna comunicazione in tal senso. Anche se non aderendo allo Sprar, il sistema di accoglienza gestito dagli enti locali, non abbiamo la gestione, tuttavia abbiamo vigilato e lavorato per l’integrazione con  la rete Oikos, per l’inserimento dei migranti nelle attività delle associazioni. In questi anni hanno dipinto scuole, pulito parchi pubblici e complessi monumentali, imparato la lingua, sono andati a scuola, inserendosi nel tessuto cittadino”.
Il capogruppo della Lega Marcello Rigucci, lamentando il ritardo nella discussione “ufficialmente a causa di un disguido burocratico”, è intervenuto per sottolineare come “non è detto che i colpevoli siano i ragazzi di via Abetone. In quegli appartamenti c’è un problema con l’agibilità. L’associazione si è assunta la responsabilità civile e penale della mancanza di tutela per queste ragazzi. Un appartamento in particolare presenta delle condizioni strutturali critiche. Sono 18 ragazzi, notte tempo si imbrancano, hanno avuto litigi con il vicinato, sull’atrio si trova di tutto, ci sono degli elementi di disturbo ai condomini e abbiamo scoperto che chi vigila lo fa in maniera randomica. Sei persone per appartamento, sono più ristretti dei carcerati, le condizioni igienico sanitarie sono standard? Si denunciano anche odori nauseanti dall’interno. Dovrebbero essere spostati a causa della sicurezza”. Barbara Pilati ha spiegato come “facciamo accoglienza dal 2015 sulla base di un bando molto dettagliato della Prefettura di Perugia, che approva e autorizza ogni nostra proposta. I nostri ragazzi sono maggiorenni, in pieno possesso dei loro diritti civili. Non sono sotto tutela ma ospiti, responsabili in prima persona di quello che fanno. Il nostro lavoro è organizzato con un’operatrice Sara Lusini, (presente in commissione) e un operatore. Ad ottobre lasceremo un appartamento. Le pulizie quotidiane sono a carico dei beneficiari, una volta al mese sono effettuate da professionisti. Il discorso degli odori è annoso e molto collegato alla società multiculturale. Abbiamo dato indicazioni su come limitare il problema con piccoli accorgimenti di pulizia ed areazione. In un gruppo di giovani tra i 20 e 25 anni può succedere che qualcuno consumi sostanze e questa nostra sensazione è sempre stata condivisa con prefettura e con l’assessore, fino alla nostra segnalazione per un’irruzione da parte di ragazzi dell’est europeo o su un ragazzo, a nostro giudizio consumatore, che è stato trasferito. Situazione di spaccio non sono mai state rilevate, piuttosto abbiamo ragazzi che hanno preso la terza media, stanno importando l’italiano, due sono nel servizio civile, altri nel progetto Oikos, un’eccellenza a livello regionale. Le imprese sportive ed il valore della squadra di calcio sono note. Quanto alle disponibilità economiche previste da bando riceviamo come onlus 31 euro quotidiane a persona, diamo ai beneficiari 2,50 euro al giorno in un’unica soluzione e per il vitto 30 euro settimanali a persona”. Alessandro Lignani, amministratore di condominio, ha riportato in particolare “la problematica del rumore e di alcuni comportamenti che generano disagio tra i condomini. L’agibilità non c’è e non ci sarà, l’intero palazzo ha delle pratiche in corso con i vigili del fuoco per il piano interrato ma il collaudo statico c’è. Il discorso interno ad appartamenti non è un compito mio ma ritengo che le conformità tecniche ci siano”. Graziano Fiorucci, comandante pro-tempore della Polizia municipale, ha ribadito “la periodicità dei controlli con visite programmate, identificazione dei presenti, riscontrando situazioni soddisfacenti, tranne un caso di raccolta indifferenziata non corretta. Il problema è la scelta dei condomini, una tipologia di coabitazione non indicata per il progetto di accoglienza”. Valerio Mancini, consiglieri Lega, ha sostenuto che “non possiamo prendere in custodia cittadini tramite lo stato e corrispondere un canone di locazione su un edificio che non è agibile. Vado dal Prefetto e chiedo di acquisire agli atti della commissione la corrispondenza tra comune e associazione. Non si viene in commissione producendo zero. Ci vogliono le carte”. Vittorio Vincenti, consigliere Tiferno Insieme si è chiesto come “sia possibile che lo stato permetta che un’associazione che eroga un servizio pubblico in un edificio senza agibilità. Noi fatichiamo le pene dell’inferno per ottenere l’agibilità. Non ce ne erano altri di appartamenti da affittare?”. Questa domanda, ripetuta anche dal consigliere del Psi Benedetta Calagredi ha fatto emergere “la resistenza dei tifernati a dare in locazione i propri immobili per l’accoglienza ai migranti, nonostante siano molto disponibili su progetti di collaborazione o integrazione” ha precisato la coordinatrice “Abbiamo lasciato anche l’appartamento in via San Florido dove vivevano 8 ragazzi di 18 anni mentre stiamo prendendo in carico dalla cooperativa Aurora le donne che abitano a Cerbara”. Marco Gasperi, capogruppo Movimento Cinque Stelle, associandosi all’iniziativa di Lega su Prefettura e documentazione, ha chiesto come è organizzata “la giornata dei beneficiari, se c’è possibilità di prostituzione e in che modo avviene il monitoraggio sulla situazione socio-sanitaria”. Alla domanda di Cesare Sassolini, capogruppo di Forza Italia, che si era occupato del gruppo di migranti di Cerbara anche in consiglio comunale, “se si possa parlare di racket”, la Pilati ha precisato che “Per i giovani maschi la giornata è scandita da sport e studio. La quasi totalità delle donne che arrivano dalla Nigeria fuggono dalla tratta di esseri umani, un fenomeno che meriterebbe un approfondimento a parte. Ci sono comunque progettualità già attivate a riguardo e stiamo lavorando per preservare sia la comunità che le vittime degli sfruttatori. Le accompagniamo anche da un punto di vista della loro salute nelle strutture pubbliche italiane e per eventuali sindromi, come la tbc, scattano in automatico dei protocolli”. Emanuela Arcaleni, consigliere comunale di Castello Cambia, ha definito “giusto analizzare una situazione che ha generato problematiche, forse dipendenti anche dal fatto che comune non ha aderito allo Sprar, scegliendo di tirarsi fuori dalla gestione di un problema. L’emergenza-immigrazione però non è più tale. Gli arrivi stanno diminuendo drasticamente. Invece il punto della agibilità mi sembra strumentalizzato dato interessa solo l’appartamento dei migranti e non gli altri 17. Bene far emergere con Oikos anche le risorse degli migranti. Chi arriva non fa la pacchia”.
Vittorio Massetti, consigliere PD, ha invitato il presidente a far rispettare l’ordine del giorno, ufficialmente circoscritto all’episodio di spaccio in zona La Tina. Su l’estensione del dibattito a tutte le situazioni di accoglienza si era consumato un vivace alterco tra l’assessore, Sassolini e Andrea Lignani Marchesani, capogruppo di Fratelli d’Italia. Momenti di tensione anche tra Sassolini e Procelli, che ha sospeso brevemente la seduta. Mancini ha espresso rammarico perché Polizia e Carabinieri, invitati, non erano presenti”. La Bassini ha concluso: “Anche senza Sprar siamo stati presenze ed attivi sia nella promozione che nel controllo”.

 

 

 

Anno XXXV n. 136 Venerdì 21 Settembre 2018

 


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