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Notizie dal Comune

OPERA PIA CAVOUR: LIGNANI "DOVE ANDRA' IL PATRIMONIO?". CESTINI: "AL COMUNE E SARA' DESTINATO A SERVIZI PER INFANZIA"
CAmpanili
27.10.2018 -

 

 

 

 

Si occupa del futuro dell’Opera Pia Cavour l’interrogazione del capogruppo di Fratelli d’Italia Andrea Lignani Marchesani che al consiglio comunale di Città di Castello di lunedì 22 Ottobre 2018 ha chiesto chiarimenti “sulla tempistica della liquidazione dei beni materiali determinati dallo scioglimento definitivo dell’Opera Pia Cammilo Benso conte di Cavour avvenuta nel giugno 2018. All’epoca fu svolta una commissione nell’ambito della normativa regionale che scioglie le Opere Pie. Quello che fu denunciato dai consiglieri è che ci fu tiepidezza da parte del comune nel perseguire l’ipotesi di confluenza con la Bufalini; in che modo il Comune impiegherà beni e patrimonio?”. L’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini ha detto che l’Opera “ha chiuso la sua attività nel 2015. Le due sezioni pubbliche dell’asilo sono state inserite dal 1994 accanto a quelle private e questa convivenza è servita all’Opera Pia per andare avanti con il contributo del comune per la gestione. La scuola statale ha proseguito fino al 1 settembre del 2017, quando la banca proprietaria della struttura ha deciso di interrompere la destinazione per motivi di sicurezza e l’asilo si è trasferito al Seminario vescovile. L’Opera Pia ha provato a fondersi con la Bufalini ma senza esito. E’ stato nominato quindi il liquidatore e nell’agosto scorso la Regione ha rinviato il patrimonio al Comune: ci sono fondi liquidi per circa 320mila euro e un patrimonio, il terreno verso il nuovo ospedale, per 270mila euro. L’ordine di grandezza è di 600mila euro. A suo tempo abbiamo provato a fare un servizio 0-6, poi localizzato a Meltina, dove c’era un bacino di domanda piuttosto ampio, abbiamo tentato la strada per progetto europeo, non andato in porto. Le risorse devono mantenere la stessa destinazione”. Nella replica Lignani ha detto che “il comune troppo spesso si trincera dietro una volontà di non interferire; ma dalla Sogepu a scendere, il comune ha suoi rappresentanti. Allora l’unica cosa che l’Opera Pia chiedeva era un consigliere dentro la Bufalini. La fusione è sfumata su questo. Non possiamo trincerarsi dietro un non è stato possibile. Temevo che questi soldi liquidi potessero finire nel calderone del vecchio ospedale ma il monitoraggio in commissione può evitare le alzate di scudi che ci sono state su Meltina”. 

 
 


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