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Notizie dal Comune

RETTE ED ASILI NIDO: DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE
consiglio
26.11.2019 -



Dibatto sulle rette degli asili nido in Consiglio comunale sulla scorta di un’interpellanza presentata da Francesca Mencagli del PD e Benedetta Calagreti del PSI nella seduta di lunedì 18 novembre 2019. Nel presentare il documento Benedetta Calagreti ha evidenziato come nasca da sollecitazioni venute dai concittadini che hanno lamentato difficoltà a pagare le tariff, fermo restando che la rete dei servizi per la prima infanzia ha un ruolo importante nella formazione e non dovrebbe essere considerate come un parcheggio. L’assessore ai Servizi Educativi Rossella Cestini ha ribadito come “è essenziale che la donna non rinunci al lavoro per la materinità. Fa molto piacere sentire dire che in questa Finanziaria del governo i fondi per gli asilini nido saranno raddoppiati, sulla base del reddito. L’asilo nido in Francia fa parte dell’ordine della scuola ed è obbligatorio. In Italia ha un inquadramento diverso ma il Comune di Città di Castello lo ha sempre considerate uno step nella crescita del bambino fondamentale e per questo ha sempre investito in formazione, ambiente e operatori, raggiungendo una qualità che ci è riconosciuta anche da realtà nazionali molto avanti nei servizi. A Città di Castello, anche per garantire l’accesso alle famiglie con meno mezzi economici, il sistema dei nidi costa circa 1 milione 200mila euro l’anno. I bambini che stanno frequentando sono 184, a settembre una lista di attesa era di 60 bambini ma tradizionalmente con il movimento in entrara ed in uscita si reduce velocemente. Le rette vanno riviste soprattutto se le famiglie attingeranno al contributo dello stato”. Emanuela Arcaleni, Castello Cambia, “anzichè chiedere sgravi, dovremmo verificare se il contributo del governo ci sia veramente. Chiedo di tornare sul discorso dell’implementazione dei Nidi, quando sarà approvata la Finanziaria e sarà nota l’entità del bonus”. Gaetano Zucchini, capogruppo del Gruppo Misto, ha detto “il costo è poco più di 10mila euro a bambino, la quota zero non so se è fattibile raggiungerla. La Finanziaria probabilmente prevederà un bonus per i redditi bassi. Invito I nostril rappresentanti nel consiglio regionale dell’Umbria a rivedere il contributo che è molto basso. Proproniamo a livello regionale uno sgravio ulteriore ai bonus che sono già in atto per arrivare alla gratuità. Sotto il profile educativo sarebbe giusto considerare gli asili nido come una scuola obbligatoria”. Marcello Rigucci, consigliere del Gruppo Misto: “Guardando Polisport, come servizio sociale, spende un milione e otto e i trasporti per le scuole sono molto costosi, si potrebbe arrivare a risparmiare su altro e finanziare I nidi. Chi ha un reddito di  40mila euro è il più tartassato perchè è escluso da ogni benefit e diventa più povero di altri”. Luciano Tavernelli, consigliere del PD, ha sottolineato “l’attenzione dell’Amministrazione per il welfare partendo dagli asili nido, che ha istituito per prima in Umbria; Città di Castello ha il tasso di frequenza e di investimento più alto. Una qualità che fa scuola a livello nazionale”. Nicola Morini, capogruppo di Tiferno Insieme, a partire dalla cifre ha definito “il costo medio per il servizio molto alto. Mille euro al mese a bambino: non credo ci sarà un bonus di questo importo. Se alle famiglie si dessero 800 euro per tenersi il bambino, alcune ci starebbero, fatto salvo il valore educativo e sociale. In altre città le spese di aggirano sui 700 euro. Le famiglie si assumono un trenta per cento di onere e la comunità il 70. Riflettiamo in modo più esteso. Alle famiglie dovremmo lasciare la libertà di scelta: tenere a casa il bambino anzichè mandarlo al nido”.  Il consigliere Giovanni Procelli, capogruppo della Sinistra, ha criticato “la gratuità a prescindere dal reddito finchè non è una scuola obbligatoria. Chi  troverà le risorse? Molte donne devono firmare una lettera di dimissioni in caso di gravidanza. Le madri di famiglie ricche non hanno paura di partorire per il reddito. Vediamo la natalità per fascia economica”. Francesca Mencagli, consigliere del PD, ha detto “azzerrare i costi per le famiglie sarà difficile. Monitoriamo anche in commissione nel rispetto alla donna; il diritto della maternità deve essere per tutte, ma sappiamo che il ceto medio è in sofferenza e deve essere aiutato”. Nella replica l’assessore ha proposito di “riaprire il dibattito in commissione quando sapremo che cosa farà la Finanziaria. Se ci sarà il bonus la richiesta aumenterà. Abbiamo incrementato otto posti alla Coccinella, potremmo incrementare il servizio dell’Arca. Si può migliorare però non facciamo i conti con altre città in cui i servizi sono dati in gestione e non diretti come i nostri. Il contributo viene dato perchè non c’è un servizio pubblico e la Regione Umbria preferisce darlo al servizio perchè aumenti la qualità. Faremo uno studio approfondito”.
 

 

 


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