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Notizie dal Comune

Al via studio STUDIO GAPS UMBRIA sulla diffusione del gioco d'azzardo - In questi giorni alcuni cittadini, estratti casualmente tra tutti i residenti, riceveranno per posta il questionario arancione, se vorranno, da compilare e rimandare al CNR senza alcu
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17.04.2024 -

Il comune di Città di Castello sta collaborando con l'Istituto di Fisiologia Clinica del CNEL (Consiglio Nazionale delle Ricerche) per condurre lo studio GAPS Umbria, la ricerca spin-off dello studio IPSAD sul fenomeno del gioco d'azzardo. Il nome dello studio è GAPS (Gambling Adult Population Survey) e costituisce la seconda rilevazione dopo quella già condotta nel 2019 nel comune. I risultati di questo studio hanno permesso di avere una fotografia approfondita della diffusione del gioco d’azzardo e delle sue forme più problematiche sul nostro territorio. Questi dati hanno anche fornito un supporto importante per politiche di salute pubblica a livello regionale. In questi giorni alcuni cittadini,  estratti casualmente tra tutti i residenti, riceveranno per posta il questionario arancione da compilare rimandare al CNR senza alcuna spesa. “La partecipazione allo studio – precisano dall’assessorato alle Politiche Sociali -  è del tutto volontaria e le informazioni fornite sono di grande rilevanza sociale perché consentono di delineare un quadro complessivo regionale sul gioco d’azzardo. I risultati saranno utilizzati unicamente per pianificare al meglio i servizi forniti ai cittadini. Partecipando si aiuteranno i ricercatori a comprendere quanto questo fenomeno sia diffuso e a stimare la portata delle problematiche a esso collegate”. I dati che riguardano la spesa investita nelle diverse tipologie di giocate dai cittadini dei Comuni dell’Alto Tevere fanno riflettere.  “La geografia del gioco d’azzardo in Umbria” del 2020, a cura del S.S.D. Sorveglianza e promozione della Salute AUSL Umbria 2, indica che la spesa pro capite è di 1.587 euro a San Giustino, 1.554  a Città di Castello, 1.257  a Umbertide, solo per le prime in classifica. A fare la parte del leone sono le “slot machine” (AWP e VLT con 957 euro spesi pro capite, con punte di 1.203 euro a San Giustino e 1.162 euro a Città di Castello), seguite dalle lotterie istantanee e il lotto (332 euro p.c.). Il fenomeno non riguarda solo gli adulti: un giovane umbro su due (15-19 anni) ha giocato d’azzardo almeno una volta nella vita e circa il 51% lo ha fatto nel corso dell’ultimo anno. Al crescere dell’età aumenta la percentuale di studenti che giocano d’azzardo, raggiungendo quasi il 55% tra i 18enni; inoltre, il 9,3% degli studenti giocatori presenta un profilo di gioco “a rischio” (10,1% in Italia) mentre il 5,4% “problematico” (5,2% in Italia). A complicare il quadro, si segnala che l’8% degli umbri 18-84enni hanno giocato d’azzardo online almeno una volta nella vita, in particolare gli uomini e i più giovani. I profili di rischio rivelano percentuali particolarmente elevate di gioco problematico nelle zone-distretto dell’Alta Valle Tevere. Dallo scorso anno come comuni della Zona Sociale1 è stato elaborato un programma ad ampio raggio, che gestisce il Servizio per il trattamento del Disturbo da Gioco d'Azzardo con sede a Città di Castello, e con il terzo settore, che attraverso l’Unitre tifernate e Arcat Umbria:  appuntamenti destinati agli over65, in assoluto una delle fasce più fragili e più colpite dal fenomeno del gioco d’azzardo, finalizzati alla sensibilizzazione e alla prevenzione del fenomeno in questa fascia della popolazione. Per maggiori informazioni sull'Istituto di Fisiologia Clinica del Consiglio Nazionale delle Ricerche e sullo studio GAPS, potete visitare il sito web www.epid.ifc.cnr.it, la pagina Facebook - EpidemiologiaRicercaCNR e i canali social del comune.

 


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